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Edifici con certificato impatto zero dal 2020, ok dell’Unione Europea

Creato il 18 maggio 2010 da Sostenibileresponsabile

Edifici con certificato impatto zero dal 2020, ok dell’Unione EuropeaIl testo è stato approvato oggi dall’Europarlamento e gli Stati membri dovranno modificare i loro regolamenti edilizi.

Tutti gli immobili di nuova costruzione, a partire dalla fine del 2020, dovranno certificare elevati standard di risparmio energetico.

La normativa approvata dagli eurodeputati stabilisce che tutti gli edifici costruiti dopo il 31 dicembre 2020 siano prossimi allla classificazione “zero-energy”, ossia rispettino elevati standard di efficienza rispondendo al fabbisogno anche attraverso il ‘massiccio’ utilizzo di energie rinnovabili.

In tal senso la Commissione stabilirà entro il 30 giugno 2011 un quadro metodologico comparativo per calcolare i livelli, a costi ottimali, delle performance minime di rendimento energetico. Gli Stati membri s’impegneranno, invece, ad adottare misure volte a raggiungimento di tali requisiti ed a realizzare un sistema uniforme di certificazione inerente al rendimento energetico. Possono risultare esenti da tale obbligo:

  • edifici con uno speciale valore architettonico o storico;
  • edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose;
  • fabbricati temporanei con un tempo di utilizzo di due anni, siti industriali, officine ed edifici agricoli non residenziali a basso fabbisogno energetico;
  • edifici residenziali utilizzati o destinati ad essere utilizzati per meno di quattro mesi l’anno e con un consumo energetico previsto di almeno il 25% rispetto a quello annuale;
  • fabbricati indipendenti con una metratura utile totale inferiore a 50 m2.

Edifici con certificato impatto zero dal 2020, ok dell’Unione Europea
Toccherà alle Amministrazioni Pubbliche aprire la strada già dalla fine del 2018 acquistando o locando solo eco-edifici, forti però del supporto economico dell’Unione che finanzierà parte di questi cambiamenti.

In caso di immobili esistenti, dove possibile, le prestazioni dovranno essere migliorate con lavori di ristrutturazione, incentivando i proprietari a installare “contatori intelligenti” e a sostituire gli impianti di riscaldamento, per l’acqua calda sanitaria e di climatizzazione con sistemi ad alta efficienza. Inoltre, gli standard dovranno essere riveduti a scadenze regolari, non superiori a cinque anni, aggiornandoli nel tempo in modo da riflettere i progressi tecnici nel settore dell’edilizia.

L’attesa ora è tutta rivolta alla pubblicazione in Gazzetta: da quel momento in poi, infatti, gli Stati avranno solo due anni di tempo per adeguare la propria legislazione nazionale alla nuova direttiva.

Certificazione obbligatoria

I proprietari dovranno rilasciare i certificati energetici per tutti i nuovi edifici e per quelli già esistenti in caso di vendita e di locazione. Per quanto riguarda invece il non-residenziale, la Commissione Europea dovrebbe sviluppare, a partire dal 2011, uno schema comune di certificazione.

Gli incentivi

Entro la metà del 2011 gli Stati dovranno stilare una lista di incentivi finanziari e di altri per la transizione, come ad esempio programmi di consulenza tecnica, sovvenzioni, programmi di credito e prestiti a basso interesse.

Secondo l’Unione europea, questa “rivoluzione verde” nel settore dell’edilizia dovrebbe avere sul lungo periodo un significativo impatto sulla bolletta energetica europea, in particolare sulle importazioni di gas, pari ad alcune decine di miliardi di euro ogni anno.

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fonti:

  • http://www.rinnovabili.it
  • http://www.casaeclima.com


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