Decisamente un piatto ricco quello che si prepara per l’edilizia scolastica. Il Ministero dell’istruzione ha infatti pronto un piano da 680 milioni di euro che forniranno nuova linfa per la messa a norma e la riqualificazione del patrimonio immobiliare scolastico del nostro Paese, il 4% del quale è addirittura risalente a prima del 1900.
Gli investimenti in edilizia scolastica saranno concentrati soprattutto nelle regioni meridionali: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia in particolare.
Nello specifico, saranno 1.565 le scuole interessate al piano di investimenti, così articolati: in Calabria 111,6 milioni di euro per interventi in 257 scuole, in Campania 273,5 milioni per 625 scuole, in Puglia 51,6 milioni di euro per 121 scuole, in Sicilia 244,3 milioni di euro per 562 scuole. Il progetto di riqualificazione vede coinvolto il Ministero su più fronti: da una parte con le linee guida in materia di edilizia scolastica, dall’altra parte, in collaborazione con regioni ed enti locali quali proprietari degli immobili e soggetti istituzionalmente competenti in materia – per la costituzione, a livello territoriale, di fondi immobiliari.
Per quanto riguarda la normativa antincendio, a fronte di un dato che vede solo il 17,7% degli edifici in possesso del relativo certificato di prevenzione incendi (CPI) una nota ministeriale segnala che condizione necessaria per ottenere il CPI è il rispetto di tutti i requisiti previsti dalla normativa. Il mancato rispetto di uno solo di tali requisiti comporta, dunque, il non ottenimento del certificato. Tra i requisiti previsti – il 66,5% delle scuole possiede un impianto idrico antincendio; il 49,3% dispone di una scala interna di sicurezza; il 61,5% possiede la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico; il 63% è munito di un sistema di allarme; il 98,3% è in possesso di estintori portatili; il 95,1% possiede un sistema di segnaletica di sicurezza.
Questi strumenti possono consentire di raggiungere l’obiettivo di costruire nuove strutture superando i limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità interno. Nel caso di utilizzo dei fondi immobiliari, la realizzazione delle opere, l’investimento necessario e l’eventuale indebitamento sono, infatti, completamente a carico del fondo stesso, cui parteciperanno comuni, province, altri enti istituzionali presenti sul territorio, nonché il ministero.