L’edilizia scolastica è sempre al centro dei pensieri di Renzi, ma ancora, di concreto, “un s’è fatto nulla”. Il silenzio che un pò incombeva sull’argomento lo ha rotto il Ministro dell’Istruzione. Il suo intervento “chiarificatore” arriva dopo un po’ di tempo, ma, bisogna dire, eravamo in attesa della scadenza del 30 aprile, cioè della scadenza della proroga concessa ai Comuni per affidare gli interventi di edilizia scolastica pianificati dal Decreto del fare. Quindi, giunti al giorno fatidico, a che punto siamo? Il silenzio è durato 20 giorni. Poco, direte voi. Molto, secondo noi, visto che stiamo parlando del tema che all’inizio del “mandato” di Renzi sembrava il più caldo di tutti. Delle anticipazioni sul Decreto edilizia scolastica, pubblicate a fine aprile, non si era più parlato. Ne parliamo oggi, in seguito ad alcune dichiarazioni del Ministro interessato.
Lo stanziamento complessivo del governo per l’edilizia scolastica sarà di 3,5 miliardi di euro e la cifra sarà formalizzata “entro i prossimi due mesi”. L’ha annunciato, appunto, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini.
“C’è un capitolo di fondi del ministero con un plafond di 1,2 miliardi già cantierabili e già cantierati in parte. Lo svincolo del patto di stabilità ha avuto, con il decreto Irpef, 250 milioni assegnati. Ora si procede per arrivare a un complessivo finanziamento di tre miliardi e mezzo”.
“Credo che nei prossimi due mesi tutto questo sarà formalizzato” ha concluso il ministro.
La notizia giunge pochi giorni dopo che il Ministero aveva comunicato, settimana scorsa, che per la scuola, alla scadenza del 30 aprile della proroga di due mesi concessa dal Governo agli Enti Locali per l’affidamento degli interventi del Piano per l’edilizia da 150 milioni previsto dal Decreto del Fare, sono stati assegnati quasi il 95,6% degli interventi edili. Alla scadenza iniziale del 28 febbraio (quella prorogata) risultavano assegnati 207 interventi su 692 ammessi al finanziamento, per un totale di 35,7 milioni di euro. Quindi meno del 30% degli interventi possibili, e meno di un quarto delle risorse a disposizione.
Dopo la proroga, gli interventi di edilizia scolastica assegnati dagli Enti Locali alle ditte che dovranno eseguirli sono 603 su 630 (al totale di 692 vanno tolte le 62 opere da assegnare in Puglia e Campania dove è in vigore una proroga fino al 30 giugno prossimo).
Restano 27 interventi, ma le risorse non si perderanno: il Miur assicura che saranno assegnate ad altre Amministrazioni locali che avevano fatto domanda e i cui interventi erano risultati ammissibili al finanziamento. “La proroga ha permesso di non rendere nullo il lavoro che era stato già fatto per poter utilizzare le risorse previste dal decreto Fare”.
Il ministro Stefania Giannini sottolinea inoltre che tra le risorse da destinare al capitolo edilizia scolastica ci sono 120 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015, allo scopo di tenere fuori dal Patto di stabilità degli Enti locali le risorse destinate proprio a interventi di edilizia scolastica, come aveva anticipato Renzi. 300, inoltre, i milioni che verranno messi a disposizione per consentire l’ulteriore scorrimento delle graduatorie del Decreto del Fare, che consentirà di finanziare altri 1.850 interventi già cantierabili e pronti a partire.
In teoria. Vedremo cosa di tutto questo, per l’edilizia scolastica, si avvererà. Fin’ora siamo andato avanti grazie alla proroga di cui sopra, e alle scuole non è arrivato niente. Dopo la scadenza della proroga abbiamo aspettato altre due settimane per avere notizie. Ora che le vacanze estive si stanno avvicinando (le vacanze estive sono il periodo in cui i lavori dovrebbero iniziare in molti edifici) hurry up, governo Renzi, hurry up! perchè sarebbe veramente deprimente che tu avessi utilizzato la scuola solo per attirare consensi iniziali. Questi consensi, se le scuole (almeno alcune) non verranno sistemate, svaniranno, e le scuole (appunto) rimarranno come sono ora. Malmesse.
a cura di Enrico Patti