Edimburgo - Da quando ho iniziato a seguire attivamente il rugby scozzese, da dietro le quinte, come dice il nostro 'motto', ho sentito dire che Edinburgh Rugby ha bisogno di uno stadio suo, per poter creare finalmente la giusta atmosfera e sfruttare il fattore-campo. Il BT Murrayfield, la Highland Cathedral, pur essendo uno degli stadi dedicati al rugby più belli al mondo, con i suoi 67mila posti non può essere la casa di una squadra che ha una media spettatori che supera di poco le 4800 unità.
Sabato il managing director del rugby scozzese, Mark Dodson, ha per la prima volta ammesso che la SRU e i Gunners hanno contatti più che avviati con l'Hibernian FC per giocare qualche gara della prossima stagione - non si sa ancora se di Guinness Pro12 o di Challenge Cup - ad Easter Rd. Embra ha già giocato a Leith, per l'ultima volta nella stagione 1998/99 in Heineken Cup ma, come chiosa un articolo apparso sullo Scotsman, "l'ultima, decisiva gara di quella campagna europea, contro Ulster, è stata giocata al Myreside per cercare di creare una atmosfera migliore".
L'operazione-Easter Rd, quindi, partirebbe già con il piede sbagliato.
Prima di andare a Leith - o, anche, di restare in zona interpellando gli Hearts per l'affitto del Tynecastle - a mio parere la SRU ed Edinburgh avrebbero potuto optare per una scelta più in linea con le necessità della squadra, ovvero restare in zona ma soprattutto trovare uno stadio da massimo 5mila spettatori che avrebbe aiutato a creare la giusta atmosfera.
Vediamo quali sarebbero state le altre opzioni che andavano, a nostro parere, vagliate.
Mini-Murrayfield: la più costosa, decisamente, ma la più affascinante e quella che porterebbe, nel lungo periodo, i maggiori vantaggi. Bath, che ha appena disputato la finale di Aviva Premiership, gioca da anni in uno stadio costruito con tribune temporanee, così come - parzialmente - fa Leinster alla RDS Arena. E i Warriors allo Scotstoun. I back pitches del BT Murrayfield diventerebbero la nuova casa dei Gunners, con una soluzione molto vicina al Cardiff Arms Park.
Raeburn Place: la SRU avrebbe più di qualche ragione di rimettere in sesto la casa degli Edinburgh Accies, il campo su cui si è giocato il primo incontro internazionale della storia, tra Scozia e Inghilterra. Superare le difficoltà 'politiche', inclusa la reticenza del quartiere, Stockbridge, nel concedere la licenza per la costruzione del nuovo stadio, sarebbe non solo una gran cosa, ma una sorta di 'dovere morale'. Per i lavori richiesti, però, anche questa sarebbe una soluzione almeno a medio-termine.
Myreside: Edinburgh ha giocato quest'anno contro gli Ospreys, nella casa dei Watsonians, vincendo la gara e, in generale, cogliendo un successo anche sugli spalti. Myreside non è molto 'versatile', perché non c'è spazio per costruire tribune temporanee dietro ai pali, e non ci sono nemmeno grandi spazi per parcheggiare le auto, ma per buona parte della stagione di Pro12 la capienza e la posizione sarebbero perfette (e il Myreside sarebbe la mia scelta ideale).
Meggetland: forse la soluzione migliore, per logistica, versatilità e affidabilità. I Gunners hanno giocato tre gare due stagioni fa, oltre ad un match della squadra "A" contro gli Ontario Blues nell'ottobre dello scorso anno. La tribuna stampa dev'essere, necessariamente, migliorata ma nel complesso l'esperienza del match si può dire soddisfacente. Le tribune sono vicinissime al terreno di gioco, ci sono posti a sedere con seggiolini, il campo è di proprietà dell'Edinburgh City Council e dietro un lato corto si può costruire una tribuna temporanea.