Ultimamente la mia vita sta prendendo una piega sempre più interessante.Non solo dal punto di vista pratico, credo di essere un'oasi nel deserto se affermo che sono proprio felice del mio lavoro e questo influisce non poco nel mio stato di benessere quotidiano.I dolori sono mediamente sotto controllo, ci sono giornate meravigliosamente normali e giornate come oggi che mi fan male persino i capelli ed i buchi del naso, ma mi ci sto abituando e spesso la mente può più di molto altro.Affettivamente mi sento piena e ricca.Ma è di PdC che vi volevo parlare.Non delle sue cose (e vi garantisco che a 12 anni ce ne sarebbe di che disquisire - mannaggia alla privacy) ma di come finalmente sto iniziando a condividere la sua crescita e la sua educazione.Qualcuno dirà che a 12 anni è un po' tardi per condividere, io sostengo che non è mai troppo tardi e che proprio perché o adesso o mai più, meglio adesso.
Come è noto ai più, non ho mai avuto i weekend o i natali o le ferie a turno, nel senso che è sempre stato il mio turno. Questo ha vari risvolti, le implicazioni per Ciccio e le implicazioni per me come donna.Entrambi importanti allo stesso modo, sia chiaro, ma quando fai un figlio devi necessariamente riscrivere la lista delle priorità e se la mia fosse stata rifarmi una vita tout court, avrei fatto finora delle scelte diverse.Poi ovviamente ogni tanto ci si mette anche la buona sorte, che si aspettano cent'anni in due per trovarsi e quando ci si trova si è così fortunati che si incontra qualcuno che si prende il pacchetto completo anche a fatti e non solo parole, ma questa è un'altra storia.
Tornando a PdC. Uno degli aspetti interessanti è che condivisione è soprattutto mediazione. Se fai tutto tu è più pesante, ma al tempo stesso non ti devi confrontare, mentre spesso (pur avendo opinioni e principi convergenti) possono differire i metodi e l'applicazione e quindi l'esercizio è molto utile per mettersi in discussione.
E' importante anche il risvolto squisitamente personale, per la prima volta in 12 anni ho più giorni liberi di seguito ed anche se per praticità PdC ed io pranziamo insieme quasi tutti i giorni, però il resto del tempo posso godere di una piacevole libertà di movimento. Dilungarmi un po' in ufficio, fare due commissioni ed improvvisare cena, avere tutto stirato senza grosse difficoltà, poter accettare un invito a cena da amici senza rinviare alle calende greche, smaltarmi le unghie alle 8 di sera e non alle 11 che poi restano tutti i segni delle lenzuola. Ciò che molti/e danno per scontato, ma per me da quando sono madre non è mai stato così. Però, come dicevamo, un figlio non è una cosa e le unghie si possono anche limare e basta ed agli amici si può chiedere più pazienza del necessario ed a finire il file per domani ci si può mettere anche dopo aver spedito a nanna Ciccio. Quindi non è questa la ragione principe della condivisione.
Lo spunto è che mi è stato rimproverato che Ciccio è troppo attaccato a me (perdonatemi i continui riferimenti a Murakami Haruki nei titoli, ma 1Q84 mi ha proprio intrippato) e per questo motivo spesso la famosa condivisione di cui sopra non è sempre facile, perché gli manco, mi cerca oppure con la testa è qui a casa ovunque sia effettivamente.Però io mi metto sempre in discussione e non rispondo mai No, non è vero a priori anche se naturalmente ho delle certezze, tipo che per staccarlo da me, avrei avuto ad esempio bisogno di attaccarlo a qualcun altro. Ma non mi interessa aver ragione o poter tappare la bocca all'altro, mi piace parlare e capire e solo dio sa quanto ho avuto bisogno in questi anni di confronto e di consigli ed anche di critiche, se costruttive.
Anche se mi sembra di non aver mai interferito nei rapporti di Ciccio con suo padre (non sono quella che gli manda messaggini dicendogli che mi manca, semmai lo sprono a godersi il tempo lontano da me come un'alternativa valida per sperimentare modi di relazionarsi diversi) tuttavia mi osservo da fuori e mi chiedo se ci sono comportamenti in cui involontariamente indulgo e che, a prescindere dalle parole che li accompagnano, sottintendono il messaggio puoi contare solo su di me. Sono una persona disciplinata nelle cose che faccio ma anche nel gestire i sentimenti e le relazioni, perché so che nulla piove dal cielo e perché sono un'inguaribile ottimista e sono convinta che ci sia poco di irrimediabile, nella vita.
Ad essere onesta è da quando Ciccio è nato che so che si allontanerà da me. Poi chiaramente spesso è più facile a dirsi che a farsi, ma anche se so che può sembrare un atteggiamento poco materno però sono entusiasta di vederlo crescere e cambiare e diventare finalmente più persona che figlio.Ovviamente mentirei se dicessi che a volte non mi manca averlo attorno. Che anche se amo molto il silenzio e l'ordine, però quando trovo calzini in luoghi inattesi non può non scapparmi un sorriso.Ed anche se so che non è più un bambino però il rimpianto che ho di com'era fino a non molto tempo fa non è malinconico, perché credo che crescere sia un'esperienza fantastica ed accompagnare la crescita un'opportunità unica.
Bando alla melassa, che sto diventando sentimentale. Fatemi invece andare a guardare su Realtime le spose che si insultano a vicenda o le damigelle infide che boicottano le spose.Che a me piacerebbe così tanto fare la damigella, vestita da meringa color lavanda o da Rossella O'Hara. Ma perché non si sposa più nessuno, a parte in tv?