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Editor professionisti? Agenzie letterarie? No, grazie!

Creato il 21 febbraio 2012 da Ciessedizioni
Editor professionisti? Agenzie letterarie? No, grazie!

L’Italia non è gli Stati Uniti, tanto per chiarire.

Negli USA non pubblichi nulla se non attraverso un agente letterario, che è anche colui che gestisce la fase di editing e valuta la potenzialità commerciale dell’opera da proporre a un editore. L’agente letterario in USA è anche colui che rappresenta l’Autore, in tutto e per tutto, nella varie fasi: dalla pubblicazione alla promozione. Ovunque vi sia lo scrittore, l’agente viene prima ed è al di sopra di tutto in quanto figura altamente professionale e irrinunciabile, sopratutto per i grandi scrittori di successo.

Per fare questa professione devi essere un manager, un imprenditore, un comunicatore eccezionale, quasi come i famosi consulenti politici che ti fanno vincere una campagna elettorale coordinando lo staff, stilando e pubblicizzando il programma, gestendo l’agenda del candidato, curando l’ufficio stampa, etc.

Sviluppare una professione simile costa anni di studio, di tentativi, di fallimenti, di sperimentazioni, di successi e insuccessi. In poche parole: fai esperienza.

Già, esperienza… status oggettivo che pochi in Italia possono garantire, se non addirittura nessuno.

Non esiste la professione e la figura di EDITOR PROFESSIONALE, come non esiste nemmeno la professione di AGENZIA LETTERARIA e, inoltre, non esistono nemmeno iscrizioni o Albi professionali che garantiscono serietà e professionalità dei sedicenti tali.

Ci sarà pur un motivo per questa lacuna, tutta italiana?

E’ abbastanza semplice la risposta: queste figure non servono a nulla, o meglio, servono SOLO a spillare quattrini agli aspiranti scrittori che si illudono che qui in Italia funzioni come in USA.

Non siamo pronti, non siamo maturi, non siamo all’altezza dei nostri colleghi americani e, questo, per un semplice motivo: siamo troppo improvvisati e ci inventiamo lavori senza averne le capacità tecnico/professionali per svilupparle al meglio in modo da “emergere” come si dovrebbe.

E non siamo nemmeno sinceri con noi stessi, se creo una professione la tutelo al meglio (si chiamerebbe “corporazione”), ci si organizza in sindacato di categoria in modo da rappresentarla nei confronti delle Istituzioni, si propongono soluzioni, norme e leggi che regolano l’attività per svolgerla al meglio. Si eleggono organismi che vigilano sull’attività professionale stessa, ci si coordina, si discute sul da farsi, sulla figura giuridica del professionista e sulle tutele del lavoro e della propria attività. Si lavora per far conoscere la professione, per tutelare il cliente e si creano tariffe chiare e trasparenti.

Questo è professionismo, niente altro che questo.

In Italia, attualmente, le Agenzie Letterarie e gli Editor professionisti, o sedicenti tali, non garantiscono nulla di quanto sopra. Anzi, molti di loro, per non dire la stragrande maggioranza, sono peggio dell’editoria a pagamento. Si fanno pagare, ma non rispondono dei loro eventuali errori e/o omissioni, non sono assicurati per gli errori professionali come per ogni altra attività professionale che si rispetti. Non hanno rischio d’impresa e non rilasciano nemmeno fattura perchè sovente, sono soggetti che arrotondano gli introiti, magari sono impiegati di banca o peggio, dipendenti statali (molti docenti scolastici) da sei ore al giorno per sei giorni alla settimana, o anche meno.

Un Editor Professionista, o sedicente tale, che non ha mai pubblicato un libro in vita sua è un soggetto di cui diffidare assolutamente. Ma come fa, uno che si definisce Editor, a revisionare un testo che deve essere pubblicato da un editore/imprenditore se non ha mai pubblicato nulla in vita sua?

Come fa a sostenere e supportare tecnicamente l’Autore, magari esordiente, se non ha mai gestito lui personalmente un testo professionale, se non ha mai sbagliato qualcosa, se non ha cozzato il naso sul muro delle difficoltà? Insomma, se non ha fatto esperienza!!!

Sa come gestire una promozione? La comunicazione commerciale? Le presentazioni? I rapporti con l’Editore? Con le librerie? Con gli Enti? Le Biblioteche? I comunicati Stampa? Le recensioni? E via di questo passo…

Ripeto, certi personaggi sono peggio dell’editoria a pagamento. Almeno l’editore a pagamento è un imprenditore, con il rischio d’impresa, scarso visto che si fa pagare dall’autore, ma pur sempre con il rischio economico. E risponde del suo operato con l’immagine della sua casa editrice, risponde penalmente e civilmente della pubblicazione, deve iscriversi alla CCIAA e depositare i bilanci, deve pagare le royalties all’autore ed è soggetto ad azione legale/penale/sanzionatoria se viola le leggi.

Qualsiasi casa editrice che si rispetti, piccola o grande che sia, ha al suo interno gli Editor che sovente sono scrittori già pubblicati, giornalisti professionisti, docenti o “semplici” esperti editor solo per aver sbagliato tanto di quelle volte o, magari, perché ne hanno viste di tutti i colori a tal punto che ora sanno perfettamente dove cercare gli errori più comuni, stanandoli anche nel posto che normalmente non si pensa nemmeno.

Molti dei nostri Autori, anche i più esperti, ci hanno testimoniato l’esperienza fatta con Editor, che professionisti non era, fino al punto di dover intervenire sul testo in modo massiccio. In alcuni casi siamo tornati al manoscritto originale perché, nel teso editato dal grande Editor a pagamento, era impossibile metterci le mani.

Quindi diffidate, diffidate e diffidate!!!

Sopratutto diffidati di chi vi dice che avete grandi possibilità, ma solo se il testo va editato assolutamente e in modo “professionale” e massiccio. Se il vostro testo va editato in modo “professionale e massiccio” significa che non vale una cippa e nessun Editor professionista, o sedicente tale, potrà mai farlo resuscitare da morte certa o guarirlo da malattia incurabile. A meno che non lo riscriva lui, ma in tal caso cambia la proprietà intellettuale, argomento a cui dedicherò un capitolo a parte in questo nostro blog.

Non dico che non vi siano Editor capaci che scelgono di fare, della propria capacità ben riconosciuta e apprezzata, un lavoro. Ma controllate alcune cose essenziali che potranno garantirvi qualcosa di più dell’ìmprovvisazione:

IN CASO DI EDITOR PROFESSIONISTA (o sedicente tale)

  1. Fatevi fare un preventivo scritto chiaro e trasparente e non modificabile indicando cifre a cartella editoriale classica (fate in modo che non vi vengano a dire che l’editing era più impegnativo di quanto si pensava, è una fregatura nemmeno tanto intelligente)
  2. Pretendete la firma di un contratto privato di prestazione professionale autonoma con indicato chiaramente modi, modalità e costi del servizio richiesto
  3. Richiedete sempre regolare fattura, l’editor o l’agenzia deve essere dotata di partita Iva e iscritta al registro imprese della Camera di Commercio per l’attività conseguente
  4. Prevedete due passaggi: acconto e saldo alla fine del lavoro. Se non sarete soddisfatti potrete sempre non effettuare il pagamento finale (per giusta causa) anche se, così facendo, troverete le resistenze del sedicente professionista (è un modo per conoscere quanto tiene al vostro lavoro e quanto, invece, per il proprio compenso)
  5. Fatevi rilasciare una scheda di valutazione finale dell’opera. Vi servirà per allegarla al manoscritto quando lo invierete ai vari Editori.

IN CASO DI AGENZIA LETTERARIA (o sedicente tale)

Stessa cosa di cui sopra nel casi di editing con la seguente integrazione: considerato che le agenzie letterarie dovrebbero rappresentare l’Autore prima, durante e dopo la pubblicazione, anche con la promozione e l’attività comunicativa conseguente, è corretto (anche legalmente) prevedere con esse un pagamento di somma inferiore e, nel contempo, devolvere una parte della percentuale delle royalties spettanti a loro favore. Sovente il contratto di edizione si firma a tre soggetti: Editore, Autore e Agenzia Letteraria.

Tutto il resto sono solo baggianate poco serie e qualitativamente scadenti, a volte anche delle vere e proprie fregature.

A buon intenditor poche parole” o, se preferite, “Uomo avvisato, mezzo salvato“!

Trovate voi la miglior frase a effetto, basta che il risultato sia uno solo: garanzia di qualità professionale!

Carlo Santi

Direttore Editoriale

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