In una società multitasking che ti vuole attivo, di corsa, e sempre più spesso attaccato allo smartphone, leggere diventa una attività fuori moda. Non è difficile crederci, infondo, visto che richiede di fermarsi ed essere in grado di ritagliarci del tempo per noi. Non lo fanno gli adulti, forse presi dalla vita lavorativa, quindi perchè dovrebbe farlo un ragazzo? Che magari è anche in quella età in cui l’adolescenza ti pulsa dentro e non te ne frega di niente. Che i ragazzi non leggano tanto non è una novità, spronati soprattutto a studiare, il resto del tempo lo passano a chattare su whatsapp o a postare selfie su facebook. Non è una loro colpa, sono figli della loro epoca, e in questa epoca vige la legge di internet, dove tutto è di tutti e fermarsi non è gradito, ed estraniarsi ancora meno.
Eppure, è in questa età che bisognerebbe far crescere i lettori di un domani, coltivando quelli che poi potrebbero diventare lettori forti e menti pensanti. Per fortuna che c’è qualcuno che punta ancora sui giovani: così Bologna – città universitaria di grande rispetto – ha organizzato una serie di incontri formativi che mirano a far entrare a contatto gli studenti con alcune case editrici. Inizia oggi – Giovedi 22 Gennaio 2015 – il progetto “Editoria nelle scuole”, firmato CNA che fino a marzo coinvolgerà gli Istituti scolastici e le case editrici bolognesi.
“Con questa iniziativa – spiega Valerio Veronesi, Presidente di Cna Bologna – prosegue la collaborazione tra Cna e il mondo della scuola bolognese. In particolare questo progetto vuole essere uno stimolo e offrire una conoscenza agli studenti, appartenenti a scuole con indirizzi diversi, per capire come l’imprenditoria bolognese può offrire sia opportunità di lavoro che di fare impresa. Nell’editoria infatti sono coinvolte professionalità importanti e molto variegate, dagli illustratori ai tipografi, dagli esperti di comunicazione ai manager. La necessità comunque di uno stimolo alla lettura per gli studenti è testimoniata anche dagli ultimi dati Istat: in Italia la quota di lettori di libri è scesa dal 43% del 2013 al 41,4% del 2014, una famiglia su dieci non ha alcun libro in casa, solo il 14,3% degli italiani legge almeno un libro al mese.”
Si parte dall’Istituto Aldini Valeriani, con la partecipazione della casa Editrice Minerva. Prossime tappe il Liceo Artistico e il Liceo Galvani. Le case editrici protagoniste, insieme a Minerva, saranno Pendragon, Area 51 Publishing, Cue Press e Odoya.
Grazie ad un incontro diretto con gli studenti, gli autori presenteranno i loro volumi, gli editori spiegheranno caratteristiche e opportunità nelle imprese editoriali per incentivare la lettura di libri tra gli studenti e al contempo valorizzare le case editrici bolognesi. Ma se di fronte alla promozione alla lettura i giovani potranno storcere un po’ il naso, non avranno tempo per lamentarsi, poiché verrà illustrato anche come funziona il “mestiere dell’editore”: il mercato editoriale, professionalità, competenze, editoria digitale, apporto tra editore ed autore, dunque un’opportunità di approfondimento culturale per gli studenti insieme ad una vera e propria occasione di orientamento professionale.
Minerva alle Aldini proporrà “Oceano” di Francesco Vidotto, uno scrittore che si è ritirato a vivere in Cadore tra le Dolomiti per scrivere storie di “ultimi”. Pendragon al Liceo Artistico proporrà “Cento ragazzi e un capitano” di Pier Giorgio Ardeni, dedicato alla brigata partigiana Giustizia e Libertà “Montagna” e alla Resistenza sui monti dell’Alto Reno. Seppur sia un modo per valorizzare gli autori italiani che tendono a sparire sepolti dalla numerosa letteratura straniera, mi lascia perplessa la scelta di presentare libri che approfondiscono argomenti affrontati nei programmi scolastici, poiché è un errore frequente cadere nella strumentalizzazione della lettura, specialmente durante il periodo scolare.
Ad ogni modo, il progetto completa le iniziative di raccordo fra le case editrici e le scuole, quali i percorsi di tirocinio e le visite aziendali, che prossimamente si potrebbero arricchire di ulteriori azioni congiunte, per far provare agli studenti il “mestiere dell’editore”. Che gran figata, aggiungerei io; ma la scuola l’ho finita da un pezzo.