Nasce in Italia un nuovo polo dell'informazione. Come annunciato in data 2 marzo su Repubblica, il Gruppo editoriale l'Espresso, che pubblica il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, ha firmato un accordo di fusione con la Itedi, editrice de La Stampa e de Il Secolo XIX. L'unione dei gruppi editoriali sancisce la nascita di un " nuovo aggregato a controllare il 20% circa del mercato italiano della carta stampata, con una posizione di leadership sul mercato digitale ".
Come si legge sul quotidiano, sarà " L'Espresso a incorporare Itedi in una fusione che, secondo i dati di bilancio del 2015, porta il nuovo aggregato a registrare un fatturato di 750 milioni di euro con la più alta redditività del settore, senza alcun debito". Entrambe le testate manterranno la loro indipendenza editoriale mentre Monica Mondardini, attuale amministratore delegato di Cir e Gruppo Espresso, sarà messa alla guida operativa della nuova società.
La fusione tra Repubblica e La Stampa comporta tuttavia conseguenze dirette per il gruppo concorrente Rcs Mediagroup di Rizzoli. Fca ha infatto diffuso un comunicato ufficiale nel quale si annuncia " di voler distribuire ai propri azionisti tutte le proprie partecipazioni detenute nelle società editoriali per concentrarsi totalmente nelle attività automobilistiche". Tra queste rientra la partecipazione del 16,7% finora detenuta da Fca in Rcs, società che pubblica Il Corriere della Sera.
Nel comunicato si legge che " Con questa operazione giunge a compimento il ruolo svolto, prima da Fiat e poi da Fca, per senso di responsabilità nel corso di oltre quarant'anni, che ha permesso di salvare il Gruppo editoriale in tre diverse occasioni, assicurando le risorse finanziarie necessarie a garantirne l'indipendenza e quindi a preservarne l'autorevolezza". La notizie della fusione ha scombussolato le azioni di Borsa di Rcs che segna un -7,5%. Impennata positiva invece per L'Espresso che guadagna il +3,85%.
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