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Editoriale di luglio-anonimato e identità

Creato il 02 luglio 2012 da Carlo_lock
Colgo qui l'occasione, con il nuovo editoriale, per ringraziare gli autori della scorsa recensione che hanno apprezzato e segnalato sui loro account Facebook il link. Ciò non ha potuto che farmi piacere, anche se volevo precisare alcune cose che possono essere utili per tutti: prima di tutto non confondete l'autore dell'articolo con chi ha segnalato una recensione. Ho diversi lettori e amici che mi seguono e che soltanto mi segnalano un argomento che io poi elaboro.
Qui di vero ci sono solo i miei pensieri su esperienze interiori, su recensioni e quant'altro, ma non amo la filosofia di Facebook che utilizza nomi e cognomi, una filosofia dello sputtanamento. Io non c'entro con Facebook perché sono un nome fasullo, ecco quello che voglio dire. Io non sono un libro aperto...e non voglio esserlo! Che palle sta storia di essere un libro aperto. Quando si sa poi alla fine che alla gente frega poco della vita degli altri.
Voglio ricordare ancora, dato che ci sono anche nuovi "follower", che l'idea e la linea di questo blog è di essermi creato una vita parallela, che non deve interferire e/o aderire con la mia esistenza di tutti i giorni. Questo non significa inventare cose che non esistono, significa soltanto porre sull'accento su alcune cose e non su altre.Anzi, forse la mia è stata una risposta alla "pubblicità" di Facebook, un ritorno alla "sana" filosofia dell' occultamento a cui segue lo svelamento. Scelgo personalmente con chi condividere e a chi rivelare chi sono, ma in rete devo rimanere un mistero ai più. E mi ricordo che era della mia stessa idea il mitico Seriallicker, uno dei miei primi lettori, che dopo un po' ha deciso di chiudere il suo blog (evidentemente in troppi l'hanno scoperto). E la grande correttezza del pubblico è quella di rispettare il volere dell' autore, come capita ed è capitato a molti scrittori che hanno sempre scritto con pseudonimi. Io devo essere quello che penso, non quello che appaio. E devo stimolare l'immaginazione. Nasco come esperimento on-line...certo, ammetto, forse non sono stato coerente selezionando una cerchia di amici a cui svelavo il mio volto, eppure è anche questo un provocatorio e contradditorio tentativo di essere di tutti, ma anche di pochi, di preservare una preziosa intimità in rete (una finalità un po' utopistica, dato che qui ogni cosa sfugge di mano). Un'intimità costituita da pochi conosciuti e da infiniti sconosciuti che passano di qui senza sapere che cosa penseranno di me. Tutto questo mi affascina molto, come mi affascina molto ricevere impressioni da questi stessi sconosciuti, anche a titolo di sondaggio.
I cybernauti hanno il privilegio di essere dei fantasmi ed è giusto riconoscerlo, perché la realtà che sta al di fuori di qui e spesso è molto deludente, fraudolenta e ingannatrice. Un esempio a tal proposito è che molte persone arrivano a me attraverso parole-chiave quali: parole erotiche, Amsterdam-vetrine, donne tedesche, Richard Gere-criceti in culo, confessioni di una escort, clisteri, sesso in rete (controllo dalle origini del traffico tramite la mia bacheca interna). Quindi alla fine per molti Internet è uno strumento sessuale. Punto. La gente va in rete e si fa le pippe...sapete la novità? Che poi siano mentali o fisiche poco cambia. Qui offro pippe mentali a chi è interessato. Potrei anche offire pippe fisiche se volessi, ma dovrei entrare in un'ottica commerciale e pornografica e la cosa mi interessa poco. Oppure raccolgo opinioni di altri, le confronto con le mie e vengono fuori belle recensioni, sintesi di punti di vista. Ho sempre fatto del resto il mio lavoro onestamente citando le fonti, qualora non avessi il consenso per appropriarmi di informazioni non mie.
Mi è sembrato serio e doveroso puntualizzare le intenzioni che sono sempre state dietro a questo blog. Perché se un giorno la realtà dovessere entrare qui dentro a mia insaputa, se un giorno i "conoscenti" dovessero eccedere gli "sconosciuti", questo blog sarebbe al collasso, imploderebbe. Vedete, so che può sembrare assurdo, ma non andrei mai in televisione a pubblicizzare il mio blog perché, come calcolo delle probabilità, tra gli infiniti sconosciuti che potrebbero arrivare a me, ci sarebbero sicuramente infiniti conoscenti (la voce gira, si sparge). Se dovessi pubblicizzare il mio blog in TV allora avrebbe tutto più senso se non ci fosse uno scollamento tra la dimensione virtuale e quella reale. Io sarei io. Ma all'attuale stato delle cose, questo blog, per come è stato concepito, anche per gioco, deve avere anche un alone di mistero. E chi ama i gialli mi può capire......

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