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E' vero....manca un'emozione. Ma che si debba colpire i nervi scoperti della gente per vendere, vuol dire essere alla frutta, ma vuol dire essere anche patetici, vuol dire confermare: "sì, è vero...manca l'affetto, manca un'emozione".
Il mese scorso avevo forse più emozioni positive dentro di me, oggi il vuoto. Ma io non andrò mai da quelli del cioccolato per abbracciare una donna che non c'è, anche solo per un minuto....e poi insomma, nessuno fa niente per niente. Dal caldo abbraccio si passerebbe poi a discutere di confezioni, abbonamenti e altre cose simili .E poi la tenerezza si trasformerebbe in uno schiaffo morale: "lasciami stare, torna al tuo lavoro di merda, rompicoglioni...che forse è meglio non lavorare, fare i barboni, che dare abbracci a sconosciuti per una marca di cioccolato".
Mi scuso per questa chiosa, ma era doverosa per arrivare nuovamente al nocciolo: "manca un'emozione" e forse è più triste accorgersi di un'emozione che non continua, che si estingue come un fuoco....ecco, è difficile riaccendersi.
E' difficile smettere di credere che la gente sia tutta uguale, i problemi siano sempre gli stessi e che non succede mai niente. E' facile credere nel male, nel negativo, è facilissimo e ciò che è più facile incentiva la pigrizia, è più comodo. Non credere alle emozioni è facile...Ma poi tutto passa, sicuramente passa....come in un eterno ritorno, ci sarà più luce, meno luce, più fuoco, meno fuoco ma saremo sempre qui, torturati come su un girarrosto, dove i momenti belli della vita saranno quando giriamo dall'altra parte delle fiamme o viceversa.
Detto questo ho molte cose di cui vorrò parlare in questo mese, argomenti che mi sono precipitati giù di sbieco, nei discorsi della gente, su Internet....argomenti che da ex-scandali privati o del pensiero, stanno diventando dei veri propri "credi" o costumi assodati e praticati. Insomma, il bello di questo blog è anche il fatto di essere un registratore degli umori sia personali, che collettivi, è un blog che registra soprattutto la fatica, perché molto spesso è la fatica che provoca il mal di vivere: la fatica di farsi ascoltare, la fatica di lavorare, la fatica di rinunciare, la fatica di accettare qualcosa di incomprensibile, la fatica della giustificazione, la fatica della pazienza, la fatica della noia...e naturalmente la fatica di emozioni che mancano. Tutto si spegne, il freddo scende giù, ci ha sorpreso e gelati in questo inizio marzo. Onestamente non sopporto i marzi eccessivamente freddi. Anche questo costa fatica...e questo è uno dei mesi in cui sto facendo fatica a scrivere questo editoriale, questo punto della situazione mensile, per coinvolgere nuovi lettori, risvegliare quelli vecchi.
Ma nonostante tutto non sono abbastanza stanco da chiudere questa finestra sul mondo, voglio lasciare ancora entrare i vostri commenti, le vostre espressioni e impressioni invisibile, le vostre indignazioni.
Ecco, un'altra cosa di cui sono poco convinto èquesta decisione di fare una festa nazionale in occasione del 17 marzo, i 150 anni dell'unità d' Italia. Insomma, bastava una manifestazione, non era necessario farne una festa nazionale. Bisogna festeggiare un'unità d' Italia che fa felice i fascisti e scontenti i leghisti? Bisogna festeggiare un'unità che ha portato mafia e criminalità organizzata? Bisogna festeggiare un'unità d' Italia che ha messo in ginocchio l'economia di una sua parte?
Bisogna essere orgogliosi di essere italiani con puttanieri pluripregiudicati e pluri spregiudicati al governo? (per inciso, nulla contro i puttanieri in sé, contrario a puttanieri incriminati che non si dimettono). Commemoriamo, attribuiamo importanza a un momento storico epocale, ma scusate per l'opinione controcorrente, non mi va di festeggiare.
Ritorno quindi a tenere aperta questa finestra e aspetto che mi si presentino i fantasmi della coscienza (come già diceva in tempi non sospetti Dario Argento.....)
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