Editoriale. Messa in Stato di Accusa di Giorgio Napolitano.

Creato il 20 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Editoriale di Edoardo Lombardo.

Giorgio Napolitano è stato uno dei più estremisti Presidenti della Repubblica. Ha, di fatto, stravolto la Costituzione, trasformando un ruolo di garanzia, nel vero potere di indirizzo politico del nostro Paese. Aver insediato il Governo Monti, nel bene e nel male, ha svuotato completamente il ruolo del Presidente del Consiglio, relegandolo ad un facente funzioni. Ha esercitato il potere esecutivo creando due commissioni speciali, da lui direttamente nominate, che indicassero l’indirizzo politico per gli anni a venire. Niente di grave, se non tornasse ad essere lui il Presidente.

Oggi non si vota la più alta carica istituzionale e di garanzia, si vota la più alta carica politica, che somma al potere esecutivo, il potere giudiziario (allo stesso tempo è il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura) e il potere di controllo sulla Legittimità Costituzionale delle leggi (nominando direttamente 1/3 dei membri della Corte Costituzionale e, con queste storture, indirettamente i 2/3 rimanenti).

E’ gravissimo che la stessa persona rimanga al Colle per più di sette anni. Dar vita al Napolitano Bis non sarebbe solo la sconfitta della politica, ma sarebbe lo stravolgimento stesso dei principi costituzionali. Non mi sorprenderei se si cominciasse a parlare di messa in Stato di accusa del presidente della Repubblica per attentato alla Costituzione.

Bisogna cominciare a riflettere se non sia neccessario rivedere la nostra Costituzione, riconoscendo, se si vuole, la consuetudine in senso Presidenziale che si sta consolidando, ma ricostruendo un recinto Costituzionale intorno alla più alta carica della nostra Repubblica, che oggi è, sostanzialmente, un monarca assoluto.


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