Giovedì, il super-partes Eduardo Suplicy tornò all’attacco nella difesa del terrorista pluriomicida Cesare Battisti, affermando che non venne “debitamente difeso” .
Lo stesso Suplicy, vero solone della legislazione italiana, e mondiale, afferma che Cesare Battisti ebbe una parte secondaria nell’organizzazione terrorista.
Poi, non soddisfatto, afferma: “Io, di mia parte, compreso il fatto di essere discendente di italiani, amico dell’Italia, voglio dire che ho studiato profondamente il caso e mi sono formato la profonda convinzione che Cesare Battisti non commise i quattro omicidi per i quali si sta richiedendo l’estradizione in Italia”.
Occorre rammentare che Eduardo Suplicy è stato tra quelli che hanno più sbraitato che l’Italia non deve interferire negli affari interni di uno stato sovrano, ma poi, dimenticandosi dei suoi strilli, lui interferisce pesantemente, chiamando di incompetenti i nostri Magistrati, smentendosi come un bambino con la bocca sporca di marmellata che nega di averla mangiata.
Dice di aver studiato profondamente il caso, tra un intrallazzo e l’altro, e di aver stabilito al di là di ogni ragionevole dubbio che Battisti è innocente, un poveretto che è stato denunciato di reati commessi da altri, magari dagli stessi Magistrati che lo condannano.
Ma di tutto questo una cosa mi lascia con un senso di disgusto. Il fatto che afferma di essere discendente di italiani. Cosa che purtroppo corrisponde al vero visto che sua madre era Filomena Matarazzo, nipote del conte Francesco Matarazzo. Se avesse evitato di citare questa sua discendenza sarebbe stato meglio, perché gli italiani non sanno che farsene di personaggi come questo e come sua moglie Marta, anch’essa purtroppo nipote di italiani (Alessandro Vincenzo Siciliano).