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Educare alla sobrietà felice

Creato il 07 marzo 2013 da Sviluppofelice @sviluppofelice

 di Cristiana De Santis

Sara Marconi, Francesco Mele, Sobrietà felice. Otto incontri e una rivoluzione possibile, edizioni la meridiana, 2011, pp. 75.

Sara Marconi, Francesco Mele, Sobrietà felice. Otto incontri e una rivoluzione possibile, edizioni la meridiana, 2011, pp. 75.

Il termine felicità e l’aggettivo corrispondente, felice, indicano in italiano sia lo stato d’animo di chi è contento, soddisfatto (in inglese happiness, happy) e sia la qualità di un’idea, di una frase, di un’espressione ben riuscita, appropriata (in inglese felicity).

L’aggettivo felice è recentemente entrato in collocazione con sostantivi di ambito economico come decrescita, ma anche – in una visione alternativa – col suo contrario, sviluppo, a indicare le condizioni di appropriatezza per uno sviluppo che si vuole etico e sostenibile, cioè rispettoso dei criteri di equità sociale e della capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono. Al tempo stesso, lo sviluppo che si vuole non deve suggerire solo idee di rinuncia e privazione, ma anche di felicità nel senso più comune della parola.

Sviluppo, per parte sua, è un termine utilizzato per indicare, prima ancora che la crescita di un’economia, la crescita di una persona. Questo piccolo libro di Sara Marconi e di Francesco Mele contribuisce in modo intelligente a indicarci alcune strade per uno sviluppo dei nostri bambini all’insegna della sobrietà e della felicità.

Gli autori, formatori eclettici, nell’introduzione propongono un’immagine efficace: la valigia delle vacanze. “Alcuni di noi viaggiano leggeri, con uno zainetto e magari una tenda; altri riempiono due valigioni per andare pochi giorni in una casa perfettamente arredata e accessoriata. Tutti, però, mettiamo in valigia una percentuale minima delle nostre cose: una piccola parte dei nostri vestiti, dei nostri giochi (se siamo bambini) […]. In realtà – insomma – viaggiamo tutti “leggeri” rispetto a come ci muoviamo nelle nostre case. Eppure nessuno di noi pensa alle proprie vacanze come a momenti di privazione. […] Come mai? […] In vacanza abbiamo infinitamente meno oggetti che a casa ma siamo tendenzialmente più felici perché in realtà ci occupiamo di altro, abbiamo altre priorità”. Un’immagine che richiama il titolo di una raccolta di saggi di Alex Langer, Il viaggiatore leggero, ristampata nel 2011 da Sellerio.

Il libro, rivolto a insegnanti, educatori, animatori, genitori di bambini e adolescenti, presenta tre incontri dedicati ad altrettanti temi:

-   il tema del limite e delle regole, fondamentale per imparare a stare all’interno dei limiti (i propri e quelli dati dalle cose intorno a noi), senza che venga meno la tensione continua – intimamente umana – di forzare il limite per crescere, evolvere, cambiare.

-   Il tema del desiderio, inteso come volontà positiva di superare il limite, e dei desideri: che, quando sono molteplici, contraddittori, ridondanti possono schiacciare e diventare costrizione.

-   Il tema della sobrietà felice, incentrato sul piacere della semplicità, della leggerezza, della relazione.

Il volume è arricchito dalla spiegazione di trentadue giochi da fare in gruppo, che raccontano una verità semplice: “il meno non sempre è peggio, il più non sempre è meglio”. Perché è giocando che si impara. 


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