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Con momenti anche di pause gioiose, (la giostra) che però preparano a risvolti drammatici, il film risulta gradevole e malgrado le temperature e le scene di neve, caldo e emozionante. Indubbiamente la violenza si intreccia e respira con i personaggi e li accompagna.
La figura del nonno criminale che segue un codice d'onore molto rigido e prega per tutti tranne che per quelli in divisa, che tiene lontano il denaro e la droga è affascinante e Malkovich è perfetto nel suo ruolo.
"È folle volere troppo. Un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore può amare!"
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Dove le leggi dello stato mancano, le leggi del clan, della propria appartenenza e dei suoi principi è l'unica fede, l'unico valore.
Interessante la dissertazione sul tatuaggio, vera mappa della vita di un uomo.
La cosa che più mi ha intrigato è proprio il dualismo tra criminalità e religiosità che però non è approfondito, forse volutamente? Per altro già visto poche settimane fa nel film "Les Misérables" il rapporto con la legalità, la giustizia e la religiosità.Ovviamente il paragone è azzardato ma questa voglia di valori puri, non corrotti, è un'esigenza non solo Nazionale, ma Mondiale.