Edvard Munch, perseguitato dalla fama di un "urlo"

Creato il 15 ottobre 2013 da Artesplorando @artesplorando

Edvard Munch, Madonna

Strano destino quello di Edvard Munch. Famoso per una sola opera, L'urlo. Il quadro che ha oscurato la sua intera produzione artistica. In autunno, in occasione dei 150 anni della sua nascita, a Palazzo Ducale a Genova una retrospettiva di opere provenienti tutte da collezioni private, mostrerà l'altra faccia dell'artista norvegese. Un genio in fuga dalle convenzioni artistiche dell'epoca, impossibile da incasellare in una scuola, che ha però condizionato intere generazioni. Anarchico, Anti Impressionista, Anti Espressionista, Anti Simbolista, Anti Naturalista, Munch era però interessato a tutte le nuove forme espressive, purchè andassero contro quanto la società proponeva come modello. Era violento nella creazione. Lasciava al caso il tocco finale. Esponeva le sue opere alle intemperie per mesi, lasciando alla natura il compito di finirle. Le tele che resistevano alla pioggia, al vento e al freddo meritavano di essere lavorate ancora, le altre venivano distrutte. Esistono foto che lo ritraggono all'addiaccio, con la neve fino alle ginocchia, cappotto, sciarpa, cappello circondato dai quadri. Lavoratore accanito, alla sua morte avrebbe lasciato oltre mille opere: dipinti, incisioni, sculture, collage, fotografie e anche film. In effetti, aveva un approccio più cinematografico che artistico. Insomma una mostra che mette a nudo il vero Munch, cancellando tutti i cliché che da oltre un secolo inseguono l'artista, mostrando un centinaio di opere colorate, serene. Perfino gioiose.Dal 6 novembre al 27 Aprile 2014, Palazzo Ducale, Genova. Per info: www.mostramunch.it

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