Fotografia, cinema, letteratura devono molto a lui. Edward Hopper con i suoi personaggi sospesi in atmosfere nette, nitide, figure quasi surreali e allo stesso tempo presenti immerse in una luce fredda e solare, anche in interni. Dal 25 marzo al 3 luglio palazzo Fava a Bologna ospiterà ben 160 opere del pittore newyorkese tra acquerelli, dipinti ad olio, carboncini e gessetti offrendo una vera e propria panoramica dell'opera di una delle icone dell'arte americana del XX secolo.La mostra realizzata da Arthemisia in collaborazione con Genus Bononiae comprende pezzi dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York, fra cui New York Interior e South Carolina Morning, oltre a interessanti lavori preparatori, quali Study for Morning Sun, Study for Girlie Show, Study for Gas e Study for City Sunlight.Nato nel 1882 e morto nel 1967, Edward Hopper è stato uno dei pittori più influenti del Ventesimo secolo, sia in termini di contenuti che di stile. Il soggetto principale delle pitture di Hopper è la solitudine urbana. L'artista amava ritrarre paesaggi vuoti o semivuoti delle periferie americane, interni domestici o di locali, ciascuno dei quali sembra sospeso in un'atmosfera fuori dal tempo, esattamente come sembrano inermi e congelati i pochi personaggi che vi compaiono.
Pao. Ma.