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Edward Hopper: un americano a Parigi

Creato il 07 ottobre 2013 da Luoghidautoreblog

Edward_Hopper_Summer_InteriorNell’ottobre del  1906, al termine dei suoi studi, Edward Hopper si recò a Parigi:  si era procurato il denaro necessario lavorando su illustrazioni di immagini pubblicitarie e con l’entusiasmo dei  suoi ventiquattro anni e tanta voglia di sperimentare, era pronto ad affrontare un viaggio che sarebbe stato determinante per il suo percorso umano e artistico. Ospite di una famiglia francese non si iscrisse ad alcun corso: decise di visitare esposizioni e musei e di frequentare i caffè degli artisti; dipinse all’aria aperta  rievocando le abitudini degli impressionisti ed esplorando il loro modo di assorbire la luce; se infatti Vincent Van Gogh aveva scoperto la luce e il colore durante il suo soggiorno in Provenza, così come il pittore Paul Klee li avrebbe scoperti qualche anno dopo con un viaggio in Tunisia, per Edward Hopper la scoperta della luce avvenne proprio a Parigi. Una scoperta  fondamentale per la sua arte in cui i giochi di ombre e luce determinarono la vitalità dei suoi soggetti votati all’immobilismo e alla solitudine anche durante il loro viaggiare. Egli stesso scrisse: «La luce era diversa da qualunque cosa avessi mai visto prima. Le ombre erano luminose: c’era più luce riflessa. Perfino sotto i ponti c’era una certa luminosità. Forse perché le nuvole sono più basse, proprio sopra il tetto delle case». Seppur fortemente influenzato dall’impressionismo che in quegli anni era stato  superato dal cubismo e dalle nuove tendenze artistiche, il suo modo di rielaborare la luce fu comunque nuovo e rivoluzionario: non la natura senza l’intervento dell’uomo ma forme regolari e architettoniche su cui venivano proiettati fasci di luce e di ombre. A questo primo soggiorno parigino seguirono altre due visite nel 1909 e nel 1910. La Capitale francese ebbe nella sua produzione pittorica degli effetti definitivi. Fra le Opere di questo periodo ricordiamo Steps in Paris (1906), Le Pont des Arts (1907), Le Bistrot (1909) e Summer Interior (1909) – queste ultime due opere probabilmente concepite a Parigi furono terminate al rientro negli Stati Uniti.


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