Che, per chi non lo sapesse, EelST sta per Elio e le Storie Tese (noti anche come gli Elii), ovvero i futuri vincitori del Festival di Sanremo 2013 (beh, mal che vada, la mia “profezia” farà la stessa fine di quella dei Maya).
Questo pezzo, che in realtà è cantato in gran parte da Graziano Romani (all’epoca dell’uscita del brano indicato come “il cantante misterioso”, mentre gli Elii si presentavano come “il complesso misterioso”), venne pubblicato come singolo per beneficenza nel 1995 e successivamente inserito nella raccolta del 1998 “Peerla“. Dunque non certo un pezzo “fresco fresco”, che però ho scelto perché da allora, e a tutt’oggi, è il brano che più di ogni altro ho fatto ascoltare alle persone con cui ho festeggiato il Natale.
Ma prima di arrivare a questo, facciamo un piccolo passo indietro.
Sugli EelST e sui frammenti presenti nelle loro canzoni si potrebbero scrivere libri interi (e per altro loro stessi hanno pubblicato una bella autobiografia, “Vite bruciacchiate“, recentemente ristampata, che narra, per mezzo degli interventi di numerosi amici, i loro primi anni di carriera), perché nessuno come loro ha saputo costruire il proprio successo facendo “qualcosa di completamente diverso” (come dicevano i Monty Python). Ogni loro brano (aldilà della vena solo apparentemente “demenziale” che li contraddistingue) è una vera e propria miniera di citazioni musicali e non, giochi di parole, nonsense e gag miscelate ad arte e servite da un ensamble di veri e propri “virtuosi” (nel senso musicale del termine): la chitarra di Cesareo, il basso di Faso per non parlare del genio musicale di Rocco Tanica sono, almeno a mio giudizio, vere e proprie eccellenze del panorama musicale italiano.
Questi signori, della cui esistenza venni a conoscenza per la prima volta durante una gita scolastica nel 1988 grazie ad un bootleg di proprietà di un amico (visto che all’epoca non avevano ancora pubblicato il loro primo album “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu“), sono stati da allora, e per almeno una dozzina di anni, la colonna sonora più o meno costante di molte serate e vacanze con gli amici (specialmente Max, con il quale citavamo a ciclo continuo frammenti degli Elii, o il Terry con cui, in una notte di fine anno di molti anni fa, ci esibimmo anche in una nostra personale interpretazione di “Cara ti amo” con lui nella parte del giovane uomo e io in quella della giovane donna…). Poi, un po’ cambiarono i miei interessi, un po’ loro diradarono la loro produzione dedicandosi soprattutto all’attività live, sta di fatto che la frequenza con la quale sentivo i loro pezzi diminuì parecchio, ma inevitabilmente, ogni anno a Natale, era d’obbligo l’ascolto di…
(rullo di tamburi, ed eccoci quindi al brano in questione) Christmas with the Yours.
Non so dirvi di preciso perché ma, sebbene questo pezzo sia volutamente molto ironico e dissacrante (come ovvio, essendo un pezzo degli Elii), con il ritornello-tormentone “Christmas with the yours, Easter what you want” (traduzione letterale di “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”) o con chicche come “Panettone is on the table”, per me ha comunque il sapore vero del Natale. Musicalmente, nonostante la sua semplicità, non ha nulla da invidiare ai grandi classici natalizi e la voce di Graziano Romani, se uno non si da la pena di tradurre le parole, è perfetta per l’occasione. E poi ci sono tutti gli ingredienti del Natale all’italiana: la famiglia (the Yours), il panettone (o quell’altro senza canditi) e persino il moscato (in verità non so se questa sia un’usanza diffusa in tutta Italia, ma in casa mia, da buon piemontese, sicuramente si). Insomma, per quanto mi riguarda, riesce sempre a mettermi di buon umore e, dopo averlo ascoltato il 25 mattina, normalmente esclamo, come la bambina di quella pubblicità di molti anni fa, “Adesso è Natale!”
Il frammento selezionato è quello che va dal minuto 2:38 al 3:36. Prima l’assolo di Cesareo con le improvvisazioni vocali, poi il cambio di tonalità (molto classico e prevedibile, però a me qui piace) sul mitico “Sai cosa diceva mia mamma” e infine il ritornello. Forse non sarà un capolavoro, ma per me 4 stelle le vale tutte!
http://ioego.files.wordpress.com/2012/12/frammento_eelst_xmas.mp3Che altro dire? Valeria ha già chiesto le cose importanti nella sua letterina a Babbo Natale che sottoscrivo in pieno e quindi mi limito ad aggiungere solo un dettaglio:
Caro Babbo Natale, mentre “ci proveremo”, fa che possiamo riuscire a sorridere un po’ di più e se per aiutarci a farlo hai deciso che Elio e le Storie Tese siano una buona “colonna sonora”, beh allora Grazie!
E per chiudere questo post natalizio e fare a tutti voi i miei più affettuosi auguri prendo a prestito le parole di uno dei più grandi geni della musica rock di tutti i tempi che purtroppo ci ha lasciato non molti giorni prima del Natale di 32 anni fa:
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear one
The old and the young
J. Lennon