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Effemme 1

Creato il 28 giugno 2012 da Martinaframmartino

Effemme 1

Siamo ormai arrivati al quinto numero di Effemme, due anni dopo l’inizio di quest’avventura. La rivista cartacea, in vendita solo sul Delos Store (http://www.delosstore.it/delosbooks/?k=collana&v=31) nasce da FantasyMagazine, quindi ha alle spalle una redazione che lavorava insieme già da anni. Come ha spiegato il nostro direttore Emanuele Manco, il progetto originario prevedeva solo di raccogliere insieme alcuni articoli antologici o alcuni interessanti approfondimenti che altrimenti avrebbero rischiato di scomparire, sommersi dalla valanga di notizie e novità che proponiamo quotidianamente. Poi abbiamo iniziato a scrivere qualche articolo apposta per Effemme, ci abbiamo preso gusto e alla fine la rivista si è ritrovata a contenere quasi esclusivamente articoli inediti. Io però, al di là della pubblicazione dell’indice, non ne ho mai davvero parlato. Non ho mai detto quali siano le mie impressioni, e penso sia ora di rimediare. Comincio con gli elementi oggettivi. Questa è la quarta di copertina del primo numero:

Il nome di George R.R. Martin è sempre al centro dell’attenzione. L’attesa di cinque anni per il nuovo romanzo è adesso affiancata dalle aspettative per la serie TV ispirata alle sue famose Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Ecco perché vi presentiamo un ricco dossier su questo famoso e amato autore.
Ripercorriamo poi insieme a voi il 2009 fantastico nei principali media di nostro interesse: cinema, fumetti, libri, videogiochi.
Nutrita la sezione di articoli di approfondimento, dedicata a svariati argomenti, come il parco a tema di Harry Potter, l’urban fantasy, al grande e dimenticato Clark Asthon Smith, allo studio Ghibli del maestro del cinema di animazione Hayao Miyazaki.
La sezione narrativa, che comprende racconti di autori italiani come Clelia Farris, Cristina Donati, Alberto Priora e l’esordiente Marco Guadalupi, si onora di ospitare un racconto inedito per l’Italia di un maestro del fantastico: Neil Gaiman.

Questo invece è l’indice:

SPECIALE GEORGE R.R. MARTIN

- Attraverso I Sette Regni, di Martina Frammartino, pag. 5;

- George R.R. Martin, cronologia di una saga infinita, di Martina Frammartino, pag 9;

- A Game of Thrones, la serie, di Bruno Bacelli, Chiara Codecà, Martina Frammartino, Simona Ricci, pag. 14;

- George R.R. Martin, una vita dedicata alla scrittura, di Martina Frammartino, pag. 21;

- Un menù di nozze regale per George Martin, di Martina Frammartino, Marina Lenti, Simona Ricci, pag. 26;

- I giochi del Trono, di Luca A. Volpino, pag. 30;

- Aspettando A Dance with Dragons, di Martina Frammartino, pag. 32;

NARRATIVA

- L’Arcano senza Nome, di Clelia Farris, pag. 36;

- Il Mokambi, di Alberto Priora, pag. 39;

- Lo spaccacuori, di Marco Guadalupi, pag. 53;

- La fata delle Pozze, di Cristina Donati, pag. 55;

- Io, Cthulhu, di Neil Gaiman, pag. 59;

ANNATA FANTASY

- Cinema 2009-2010; the best of, di Pia Ferrara, pag. 66;

- I libri del 2009, di Martina Frammartino, pag 69;

- Il meglio e il peggio dei fumetti fantastici del 2009, di Filippo Messina, pag. 74;

- Videogame: Best of 2009-2010, di Marco Guadalupi, pag. 76;

- Tutti i segreti del Wizarding World di Harry Potter, di Marina Lenti, pag. 80;

- Cinema d’animazione: lo Studio Ghibli, di Chiara Codecà, pag. 87;

- Chi ricorda l’Imperatore dei Sogni?, di Bruno Bacelli, pag. 90;

- Urban Fantasy: uno sguardo fra ieri, oggi e domani, di Cristina Donati, pag. 95.

Io ho letto la rivista subito dopo la sua pubblicazione, nell’estate del 2010, quindi non ricordo bene tutti i dettagli. L’impressione generale era stata molto positiva, e non lo dico perché contiene diversi articoli miei. Io sono molto critica con i miei articoli, se non dovessi consegnarli starei a limarli in continuazione. E ogni volta che li rileggo, dopo che sono stati pubblicati, noto una frase che avrei voluto scrivere in modo diverso, un refuso che mi è scappato, un’impostazione che avrebbe potuto rendere il discorso più chiaro e scorrevole, o un’informazione che non ho dato perché me ne sono dimenticata, o non sapevo come inserirla senza partire per la tangente, o che all’epoca non conoscevo neppure. C’è sempre qualcosa che vorrei rivedere, solo che se lo facessi non pubblicherei nulla quindi a un certo punto devo chiudere e consegnare l’articolo. A volte anche in ritardo, e questo mi fa sorridere pensando a un articolo che ho scritto ieri su George R.R. Martin. FantasyMagazine lo pubblicherà nei prossimi giorni. Al suo interno faccio il punto sui molteplici progetti ai quali sta lavorando lo scrittore, e per parecchi di loro ho scritto che è in ritardo sui tempi di consegna. Lo capisco. Vorrei che non fosse in ritardo, ma lo capisco.

In Attraverso i Sette Regni parlo di alcune caratteristiche del mondo di Martin. Interessante, ma avrei dovuto limarlo meglio. E se avessi dovuto scrivere tutto quel che c’è nei romanzi avrei dovuto prendermi l’intera rivista, cosa che non potevo certo fare. Io ho la brutta abitudine di sforare dalla lunghezza massima prevista per gli articoli. O anche di preparare troppi articoli, così metto regolarmente in difficoltà Emanuele che si trova costretto a tagliarmi. Lo fa anche meno di quanto dovrebbe, e io non gli dirò mai quanto solo felice che lui faccia tutto il possibile per pubblicare quel che ho scritto dandomi tutto lo spazio necessario, altrimenti potrebbe approfittarne e suggerirmi di scrivere articoli ai quali non potrei dire di no. Come ha affermato Martin, amo le mie scimmie, ma ne ho già a sufficienza.

George R.R.Martin, cronologia di una saga che sembra infinita è la riproposizione di un articolo sulla cronologia delle Cronache che avevo già scritto per FantasyMagazine: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/11405. Dopo la pubblicazione di A Dance with Dragons l’articolo non è più aggiornato, anche se la prima parte è ancora valida. Ne pubblicherò una nuova versione in autunno con l’aggiunta di tutti gli ultimi sviluppi. Comunque è un’ottima guida per capire cosa leggere e in che ordine.

A Game of Thrones, la serie è un collage (limato, ma non abbastanza) di quanto sapevamo all’epoca della serie Il trono di spade. Alcune frasi riprese direttamente dagli articoli di FantasyMagazine, altre rielaborate, passaggi aggiunti, ma io avrei voglia comunque di rimettere mano sul testo e riscriverlo. Non che ci sia qualcosa di sbagliato, semplicemente ora lo scriverei in un altro modo, ma forse questo è vero anche perché so molte cose in più. Notare che non c’è il titolo italiano perché all’epoca non sapevamo neppure se la serie sarebbe stata trasmessa in Italia. Viene citato il cambio di attrici per i ruoli di Daenerys e Catelyn, ed è qualcosa che ho modificato io al volo subito prima di andare in stampa. Anche la copertina della rivista mostra quella che all’epoca era l’unica immagine ufficiale della serie, il Guardiano della Notte che trova i Bruti morti (ehm…).

George R.R. Martin, una vita dedicata alla scrittura. Biografia dello scrittore, interessante ma se la scrivessi ora aggiungerei molte altre cose… e sforerei ancora di più dai limiti di spazio. Devo proprio imparare a controllare le dita e a non lasciarle muovere in libertà sulla tastiera.

Un menu di nozze regale per George Martin. Mannaggia, sono saltate le R. del nome. Comunque è meglio chiarirlo subito: la cuoca è Marina. Quando mia mamma ha letto il mio nome associato a un articolo di cucina ha sgranato gli occhi, ma il mio ruolo si è limitato alla ricerca delle fonti. Se la zuppa di funghi e il maiale in crosta con pinoli e uvetta li ha trovati Simona – e con tutti i banchetti che Martin descrive trovare delle portate non è stato tanto difficile – per il dolce la cosa si è fatta più complessa. I banchetti di Robert Baratheon non sono esattamente il massimo della finezza, quindi non andavano bene. Quello principale di Il portale delle tenebre (sto ancora festeggiando, nonostante lo abbia letto un bel po’ di anni fa) prevedeva – se non ricordo male, e sono troppo pigra per alzarmi, andare a prendere il libro e controllare – pasticcio di piccione, quindi lo abbiamo cassato all’istante. Il banchetto principale di I fiumi della guerra era improponibile, ricordate tutti cosa ha offerto l’offeso Lord Feh Feh? Alla fine ho trovato i dolci al limone su cui Marina ha potuto lavorare. Questo, incidentalmente, è stato l’articolo che a mia mamma è piaciuto di più. Le prime due ricette si trovano qui: http://www.fantasymagazine.it/notizie/6884/il-menu-fantasy-di-natale/.

I giochi del trono mi ha rivelato alcune cose che io non sapevo. Lo ammetto, con i giochi (da tavolo, di ruolo, per non parlare dei videogiochi) sono una pera cotta, quindi li ho sempre abbastanza ignorati. Perciò quest’articolo anche se breve per me è stato molto interessante.

Aspettando A Dance with dragons. Lo confesso, quando ho iniziato l’articolo mi sono divertita a esordire con la frase “Mi dispiace, ma non è ancora finito”. Per motivi tecnici abbiamo dovuto chiudere la rivista molto in anticipo sull’effettiva pubblicazione, ma io sapevo di potermi permettere quella frase così come sapevo che Martin avrebbe annunciato a breve di aver terminato Dance tre mesi prima che lo facesse. Quando conosci bene qualcuno sei capace di cogliere anche il più piccolo segnale. È un po’ come quando sapevo che Stefan Edberg sarebbe andato a rete prima ancora che colpisse la palla: lo vedevo dall’inclinazione della spalla. O sapevo che si era fatto male alcuni game prima della richiesta di intervento del massaggiatore guardando come si muoveva. Bene, ora quando vedo i nuovi lettori impazienti di andare avanti li prendo in giro dicendogli che devono abituarsi all’attesa. In fondo loro non hanno vissuto i cinque anni di attesa per A Feast for Crows e i sei per A Dance with Dragons, quindi cosa possono saperne di cosa significhi aspettare? Per quel che ricordo l’articolo era interessante, altrimenti non l’avrei scritto, ma ora ci metterei anche le reazioni esagerate di alcuni fan. Perché devo sempre puntare a qualcosa in più? È troppo difficile dire che va bene così?

Poi ci sono i racconti. Devo proprio parlarne? De L’arcano senza nome non ricordo nulla. Non è per cattiveria o per la voglia, al contrario, di non essere cattiva. Non ricordo nulla e basta. Il Mokambo era interessante, si leggeva bene, ma non ricordo se mi sia piaciuta la conclusione. Del suo brevissimo racconto Lo spaccacuori Marco aveva pubblicato su Facebook il commento di sua mamma: “Che schifo!”. Sono d’accordo con lei, e non perché il racconto sia brutto. Semplicemente perché la conclusione fa esclamare “Che schifo!”.

La fata delle pozze è il racconto che mi è piaciuto di più, senza se e senza ma. Il più bello di questi cinque numeri di Effemme, racconti stranieri compresi. Quando lo leggevo ero piegata in due dalle risate.

Io, Cthulhu semplicemente non fa per me. È troppo lovecraftiano. Di Gaiman ho amato Nessun dove e trovato insignificante Coraline, mentre American Gods è da anni nell’elenco dei libri che dovrei assolutamente leggere. Questo racconto è divertente per una certa fetta di pubblico, ma temo solo per loro.

Cinema 2009-2010: the best of è un articolo d’attualità, quindi per forza di cose ora è un po’ datato anche se offre una bella panoramica su quel che era avvenuto in quel periodo. Stesso discorso per I libri del 2009, Il meglio e il peggio dei fumetti fantastici del 2009 e Videogame: Best of “009-2010

Con Tutti i segreti del Wizarding World di Harry Potter come spesso fa Marina è riuscita a sorprendermi. Tratta un argomento che dovrebbe interessarmi marginalmente ma lo fa talmente bene, in modo così chiaro e documentato e con una tale passione che immediatamente l’articolo diventa uno dei miei preferiti. Vorrei essere capace di scrivere come lei, e con questo credo di aver detto tutto. Ovviamente non poteva mancare la ricetta, ma dalla zuppa inglese io giro alla larga.

Cinema d’animazione: lo Studio Ghibli è un altro di quegli articoli sorprendenti. Date a Chiara la possibilità di parlare di immagini e lei vi darà tutto quello che cercavate e anche di più. Articolo interessantissimo.

Chi ricorda l’imperatore dei sogni? è un articolo necessario. Sappiamo tutti che Tolkien non ha inventato il fantasy, anche se lo ha codificato e reso quel che noi conosciamo, ma quanto sappiamo di quel che c’era prima? Clark Ashton Smith per me era poco più che un nome. Poco importa che la lettura di questo articolo mi abbia fatto capire che probabilmente i suoi romanzi non mi piacerebbero, quello che è davvero importante è la possibilità di conoscere uno scrittore che fa parte della storia del genere, e Bruno riesce a informarci magnificamente.

Urban Fantasy: uno sguardo soggettivo fra ieri, oggi e domani. Articolo che ricordo poco, probabilmente perché amo poco il genere. Ho una vaga sensazione che fosse interessante, ma nulla più.

Va bene, se dopo tutte queste chiacchiere non vi ho annoiati o scoraggiati il link per acquistare la rivista è questo:

http://www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=36444#.

Secondo me ne vale la pena.



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