Vista l'ultima esperienza con Soderbergh partivo abbastanza prevenuta nei suoi confronti. Checché se ne dica in giro, Magic Mike per me è stata una delle visioni peggiori dello scorso anno tra noia, prevedibilità e cliché vari.
Effetti collaterali aveva però quegli elementi che non potevano non attirarmi: un super cast (Rooney Mara, Jude Law, Catherine Zeta-Jones e pure quel Mike di Channig Tatum) e una trama fitta fitta tra il thriller e la denuncia.
La prima parte del film infatti si incentra su Emily, moglie devota che all'uscita del marito dalla prigione -arrestato per inside training- cade in depressione, va a sbattere volutamente con la macchina contro un muro e finisce in cura dal dottor Banks che inizia a prescriverle parecchie pillole prima di azzeccare la cura giusta. Giusta giusta non è però questa cura, perchè frequenti episodi di sonnambulismo iniziano a capitare a Emily e in uno di questi uccide praticamente a sangue freddo il marito. Le indagini partono, e il colpevole principale sembra essere la il medicinale Ablixa vista l'incapacità di intendere e di volere di Emily. E qui il film svolta, passando da una critica al sistema farmaceutico tanto facile americano, ad avere nel dottor Banks, vittima collaterale della vicenda, il protagonista. Si passa così ad una crime story in cui l'ossessione per il caso prende il sopravvento, arrivando, con sorpresa e colpi di scena alla verità finale.
Le musiche di Thomas Newman si incastrano perfettamente nel film, facendone uno di quei thriller solidi e ben fatti che non saranno magari dei capolavori indimenticabili ma che son una visione piacevole e sorprendente, che scorre via e che proprio quando un po' di noia sta per arrivare sa come riprenderti per la gola. Merito anche di un'altra bella prova della sempre più promettente Rooney Mara e del sempre più professionale (e purtroppo meno bello) Jude Law. Soderbergh si conferma così regista discontinuo la cui filmografia sa spaziare non solo tra generi tra loro differenti ma anche tra film di alta qualità a mezze ciofeche. Fortunatamente con questo Effetti collaterali l'asticella si alza, e nonostante scene un po' inutili il film merita una visione, non fosse altro per fare pace con il regista.
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