di Beniamino Franceschini
da IL CAFFE’ GEOPOLITICO, 16 aprile 2012
Dopo il Mali, anche la Guinea Bissau cade sotto un golpe dei militari, che giovedì hanno arrestato il presidente ad interim, Pereira, e il primo ministro Carlos Gomes, candidato favorito alle elezioni del 29 aprile. Dietro agli eventi, la difesa da parte dell’esercito dei privilegi derivanti dalla posizione di forza acquisita negli anni e dal traffico di stupefacenti: secondo le stime ONU, circa il 60% della cocaina diretta al mercato europeo transita dalla Guinea Bissau, trasformando il Paese in un “narcostato” piegato da corruzione e malaffare. Nei giorni precedenti l’arresto, il presidente Gomes potrebbe aver chiesto sostegno all’Angola: nessuno, tuttavia, intende intervenire in Guinea e scontrarsi apertamente anche con i trafficanti di droga. Leggi l’articolo completo →