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I numeri dei sondaggi e delle rilevazioni statistiche lasciano il tempo che trovano in quanto hanno la stessa prerogativa del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Bisogna, infatti, vedere da quale parte vengono forniti, chi li elabora e chi e come li pubblica. Dire, ad esempio, che secondo i dati Inps "nel 2015 ci sarebbero stati circa 500mila posti di lavoro a tempo indeterminato in più", è solo un aspetto della disoccupazione. Ad oggi la più elevata della storia repubblicana e della comunità Europea specie quando si parla di giovani e lavoro! Ci dicono che nel 2015 l’effetto Jobs Act ha visto un aumento dei contratti a tempo indeterminato. A questo punto ci piacerebbe sapere quanti nuovi posti di lavoro ha prodotto il Jobs Act e quanti invece ne ha trasformati da tempo determinato ad indeterminato. Ci piacerebbe conoscere anche quanti licenziamenti ci sono stati, quante imprese hanno chiuso i battenti. Come si fa a fare un vero bilancio se non si mettono in conto anche le uscite? E’ come dire che un’azienda è florida considerando solo gli incassi e tralasciando le perdite!