“Se è vero che il bello degli adolescenti è che fanno tutto per la prima volta, il bello delle persone intorno ai trentacinque è che fanno tutto coscientemente per la prima volta”.
E’ la frase che ho detto a Lisa, la mia compagna, che si appresta a sbarcare nel mio monolocale al termine di questa settimana, quando cominceremo la nostra prima convivenza (a dire il vero, per me è la prima dopo 11 anni, dunque è la seconda, ma l’altra fu con un fidanzato e non con una fidanzata). La cosa più bella di questo inizio di convivenza, un passo importante che facciamo sapendo *proprio* si tratti di un passo importante, ma non irrimediabile, è che le ho subito chiesto aiuto per riorganizzare il mio piccolo appartamento e renderlo più adatto ad accogliere il suo prossimissimo trasloco, che sarà pure contenuto, ma pur sempre trasloco si tratta. Ti rendi conto che la persona che hai scelto (e che ti ha scelto) è quella giusta proprio in situazioni buffe e delicate come questa. Se ti senti a posto a chiederle di aiutarti a riorganizzare il tuo spazio, è già un ottimo segno. Se poi riuscite a liberarvi di un discreto quantitativo di ciarpame, passato fino a oggi come indispensabile elemento d’arredamento o di conservazione, ridendo e sorridendo, avete fatto bingo. E questo è proprio ciò che oggi è successo con Lisa. Dietro i suoi implacabili impulsi e la sua domanda reiterata “What’s this?” oppure “What’s this for?”, domande retoriche che stavano in realtà a significare “Cosa cazzo ci fai con questo?” “Perché non frulliamo pure questo coso?”, condite dal suo irresistibile sorriso, alla fine ho portato giù, nella sala immondizia differenziata decine di chili di “indispensabili” oggetti.
E adesso il monolocale sembra più grande e meglio organizzato. Mi pare quasi d’esser dentro a una di quelle trasmissioni televisive americane in cui chiami degli esperti di riorganizzazione, che arrivano con le loro telecamere e il loro buon senso (che evidentemente, a te manca). Ecco, a parte le telecamere, è questo il mio effetto Lisergico…