EGITTO - Sono passati 16 mesi dalla rivoluzione che ha rovesciato Hosni Mubarak, dopo trent'anni da presidente incontestato. Mesi di speranze di cambiamento mai realizzato sotto la guida del Consiglio supremo delle forze armate (Scaf), ma da ieri e anche oggi si vota in tutto il Paese, tra pesanti misure di sicurezza e un ingente schieramento di agenti di polizia e dell'esercito, circa 50 milioni di elettori sono chiamati a votare per uno dei 13 candidati in lista.
Per l'Egitto sono le prime elezioni presidenziali dopo la caduta di Hosni Mubarak per quello che viene considerato il primo voto libero dopo 60 anni.
Si è conclusa senza notizie di gravi violazioni la prima giornata di voto nelle elezioni presidenziali in Egitto, ma non senza tensione, infatti ieri a poche ore dall'apertura delle urne, un poliziotto è stato ucciso davanti a un seggio al Cairo. L'agente sarebbe stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco, mentre affiggeva le liste degli elettori all'esterno di un seggio.
Nonostante la tensione l'affluenza è da record e ai seggi si sono create lunghe file di elettori anche se,
la stanchezza è palpabile tra la popolazione del Cairo, troppa energia è stata sprecata durante e dopo i giorni di Piazza Tahrir e bisogna gettare tutto alle spalle, cercando di trovare la strada giusta, ma come dicono gli analisti, nessuno dei 13 candidati sarà in grado di aggiudicarsi la maggioranza assoluta dei voti e per questo si prevede il ricorso al ballottaggio a metà giugno.
Per vincere un candidato ha bisogno di ottenere oltre il 50 per cento dei voti. I risultati delle elezioni saranno annunciati il 21 giugno, mentre per il 30 giugno è previsto il passaggio di poteri del Consiglio supremo delle Forze Armate a un'autorità civile eletta.
ILARIUS
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