In una realtà molto complessa come quella egiziana, dopo la cacciata di Mubarak e il suo entourage, dopo gli entusiasmi rivoluzionari e la ferma volontà di cambiare le cose, oggi sono parecchie le certezze che vacillano per quel che potrebbe essere una vera svolta democratica nel Paese.
Si sono fatti avanti , in vista delle prossime elezioni di settembre, i Fratelli Musulmani, una confraternita integralista nota, che conta ben 90 anni di vita e che attecchisce molto bene, grazie all'incultura delle masse, specie tra gli strati popolari e più poveri d'Egitto.
Mentre durante i rivolgimenti essi avevano fatto di tutto per passare inosservati , proprio per non esporsi all'attenzione dei "media" di mezzo mondo, oggi annunciano ufficialmente la nascita di un partito, denominato "Partito della libertà e della giustizia".
C'è da chiedersi quale libertà è la loro ? Quale giustizia?
L'integralismo, quale che sia la politica o la religione di cui si fa bandiera, e a qualunque latitudine esso si esplichi, quindi anche in Occidente,non può mai essere libertà e meno che mai giustizia.
Per di più i militari in Egitto continuano a far sentire il loro peso in politica, proprio perché, sopratutto negli alti gradi, altro non sono che una casta privilegiata.
E' come dire che parrebbe che tutto cambi ma non cambia sostanzialmente nulla.
Inoltre è stata annunciata nel Paese, da parte dell'attuale ministro della giustizia, Mohammad el Guindi, una probabile condanna a morte per Mubarak, reo di aver incitato a suo tempo, durante le manifestazioni di piazza, l'esercito affinché sparasse sulla folla inerme.
Così come i familiari del rais, in particolare sua moglie, quasi certamente subiranno un processo per gravi reati di corruzione di cui sono imputati.
Insomma il vento che soffia in Egitto di questi tempi non è proprio dei migliori.
C'è sopratutto la "patata bollente" della Costituzione, che va davvero maneggiata con cura per non cadere dalla padella nella brace.
Concludendo... il lavoro per fare dell'Egitto un autentico paese democratico all'occidentale, pur salvaguardando storia e tradizioni, è tutto da realizzare.
Le incertezze, le paure, i sotterfuggi levantini, certe violenze ancora in corso, la dicono tutta e ridimensionano bruscamente i sogni dei giorni passati.
Sogni cui, sia pure per un attimo, ci piaceva proprio tanto credere.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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