Per esempio, prendete l'Egitto. Ora, sono certo che saprete che tutte le manifestazioni, le agitazioni, le sommosse, i disordini di questi giorni sono una sollevazione popolare contro il regime di Mubārak. E in ultima analisi non c'è alcun dubbio che sia così. Ma sapete perché? Qual è stato il detonatore che ha fatto scoppiare questa rivendicazione epocale? Perché dopo tutti questi anni di potere, la gente ha cominciato solo ora a manifestare pubblicamente, in massa, con coraggio e passione, orgoglio e forza, il suo disappunto e la sua voglia irrevocabile di cambiamento? Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che non viene sbandierata sui media internazionali? Quella che ha fatto decidere ai cittadini di superare la dissonanza cognitiva di aver dato per anni il loro appoggio (o almeno la loro indifferenza) a un simile personaggio e di scaricare una volta per sempre il loro leader? La scintilla che li ha spinti a scendere in piazza a milioni, a oltranza, superando le partigianerie degli steccati politici, ma animati da un ritrovato orgoglio nazionale comune, persino contro i cannoni dei carri armati, per togliersi dalle scatole un vecchio ormai logoro e imbarazzante, che occupa il Palazzo solo per nutrire la sua dipendenza dall'esercizio del potere, la gratificante abitudine all'abuso di esso, l'affermazione e la tutela di se stesso, la distribuzione di privilegi economici e finanziari alla propria lobby e il sollazzo indiscriminato dei propri istinti. Insomma, che cosa non è stato veramente più accettabile agli occhi degli egiziani?
Dunque nemmeno voi sapete che tutto è iniziato per colpa della nipote di Mubārak?
[credits: la foto è tratta da Repubblica.it]