Magazine Diario personale

Eh, ma…la Gelmini?

Creato il 02 dicembre 2011 da Lavostraprof

Non se ve ne siete mai accorti (mi rivolgo ai cari lettori che hanno sorvolato l’oceano virtuale e son precipitati qui, seguendomi durante la peregrinazione S-W), ma io, per tre lunghi tormentati cisposi anni, ho parlato assai di una personcina che sedeva sulla sedia del Ministero di cui io sono, praticamente, dipendente. Una volta, ricordo, mi accorsi che la presenza stessa di quella personcina, nonché le sue indubbie doti di spirito del male e le sue capacità di impiastricciare, imbrogliando, tutto ciò su cui metteva lo sguardo (miope), ecco, dicevo, la sua presenza mi aveva reso acida, borbottona, acrimoniosa, maligna, insofferente, fremebonda, infastidita, seccata, irrequieta e smaniosa (sì, ho un vocabolario dei sinonimi a portata di mano, e lo uso per voi, cari lettori).
D’altra parte, facciamo un riassunto per chi si accosta ora per la prima volta al magico e meraviglioso mondo della scuola; il riassunto potete anche saltarlo, però; io lo lascio se uno vuol farsi un’idea:la Mariasssstella è arrivata alla caric… in carica nell’estate del 2008;
ha chiamato subito un tizio, detto Dirigente Scolastico e in realtà preside, per chiedergli di spiegarle qualcosa sulla scuola; il tizio ha avuto un mancamento, ha chiesto se avevano qualche settimana a disposizione e lei ha risposto: no, ho solo il tempo di un panino, devo andare a votare la fiducia a questo splendido governo;
a settembre 2008, di sua spontanea e precisa volontà, ha detto che c’era urgenza di usare i voti, usiamo i numeri, cominciate che poi vediamo come fare;
tra settembre e giugno 2009 abbiamo “visto” come fare quattordici volte, e ogni volta era una storia diversa (usa il dieci, non usare il dieci, fai la media, no, fai la quadra, no, fai la ponderata, no, vedi tu, eccetera);
è stato pubblicizzato il tempo prolungato; contemporaneamente, sono stati tagliati i posti che dovevano coprire il tempo prolungato;
ah, no, non sono tagli, era razionalizzazione;
sono state ordinate le cinque ore di inglese nella scuola media; tuuuuutti a iscriversi;
è stato esteso il tempo pieno (uah ah ah ah) a tuuuutte le classi elementari che lo chiedevano, senza spesa ulteriore (uah ah ah) e con il maestro unico;
sono state tolte le cinque ore di inglese alla scuola media (vizio di forma, la Mariassss non conosceva bene le leggi); tuuuutti a maledire il Preside (perché chi glielo dice, ai genitori, che era colpa della Mariasss?);
è stato rimesso il grembiulino;
è stato pubblicizzato il tempo prolungato nella scuola media; è arrivata una circolare della Mariasss che dice che il tempo prolungato fa cagare, è uno spreco, meglio no;
è stato cambiato l’esame (a giugno) della scuola media (il 24 maggio, con una circolare);
è stato rimesso come prima l’esame a giugno della scuola media (il 7 giugno, con un’altra circolare);
sono state promesse le Famose Prove Invalsi alle superiori, visto che alle medie avevano avuto tanto successo;
sono state sbagliate le tabelle di calcolo dei voti delle prove Invalsi, ma la Mariasss dice che non è colpa sua, è colpa degli esperti;
negli ultimi mesi, la Mariassss dice che ci sono stati dei tagli nelle scuole.
Ma va??

Comunque, bon, mi son stufata di fare l’elenco, ma… ho dato un’idea? Ho dato un’idea di come una insegnante di qualunque scuola stesse aspettando con ansia e amorevole gioia il momento in cui la Mariasss fosse sparita dall’orizzonte scolastico? Un’attesa durata tre anni e passa.
Roba che, appena saputa la notiziona (Oh, va’ che la Mariasss è tornata di corsa -in tunnel- a casa sua, nel nord!), uno si sentiva come se gli avessero tolto di torno anche OttoPunto26; un altro portava lo spumante a scuola; l’altro ancora andava in ginocchio fino a Santiago; e così via.
Invece?
Be’, non so voi, ma io: niente.
Niente.
Il vuoto pneumatico.
Cioè, dico: mi aspettavo di fare le genuflessioni per una settimana di seguito, di esultare ma… no. Niente.
Signori, questa donna mi ha tormentato per tre e passa anni, e non ha lasciato nessun ricordo. Ha lasciato le rovine della scuola italiana a corrompersi vieppiù e a cedere sotto il peso della sua ignoranza, e non mi ha nemmeno fatta sentire sollevata per la sua partenza. Nemmeno un requiem alla memoria è venuto fuori.
Nonostante la sua pervicace e ignorante applicazione, sia scritta che orale, l’unica cosa che mi verrà in mente quando sentirò il suo cognome sarà la telefonata con l’altra ministra, e il tunnel.
E a voi?



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog