Puoi dargli del mafioso, del puttaniere, del riciclatore di soldi sporchi, del corruttore, del concussore, ma lui, insieme al suo codazzo di servi e sostenitori, poco se ne cura. Perché alla fine dei conti, tutto questo pacco di accuse non sono altro che mistificazioni della realtà messe in scena da alcuni postriboli televisivi. Ciò che brucia profondamente a Berlusconi, nell'intera vicenda puttanopoli, non sono i giudici con le loro inchieste, non sono i preti che sbraitano (per finta ovviamente), né i giornali stranieri che lo prendono in giro. Ciò che Silvio non può mandar giù è la confessione, riportata oggi da tutti i giornali, della "testimone N". Già, perché di onte un gigolò come il nostro premier ne può subire svariate nel corso della vita. Ma una donna che gli dice chiaro e tondo "adesso che ti ho visto bene da vicino mi fai schifo e non te la do", è un qualcosa che può distruggergli la vita.
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