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“Ehi, tu, se ci sei batti un colpo!”

Creato il 30 giugno 2013 da Andreapomella

Quanto a me, penso che ogni romanzo dovrebbe iniziare con una frase del tipo: “Ehi, tu, se ci sei batti un colpo!” E a quel punto, nel caso in cui qualcuno dovesse davvero battere un colpo, l’autore, con sua somma sorpresa, potrebbe dirsi autorizzato a continuare la sua storia. A battere il colpo, va da sé, dev’essere il lettore, che in barba agli schiamazzi del mondo se ne sta lì, dietro a quell’enorme parete bianca che lo separa dall’autore, con l’orecchio teso a ogni minimo sussurro. Ma se dall’altra parte della parete non c’è nessuno, oh beh, non si capisce perché l’autore dovrebbe affannarsi tanto a metter giù quel profluvio di parole e fatti che dovrebbero comporre il suo romanzo. Vale a dire, se dall’altra parte, ossia nel mondo, risuona un silenzio cavernoso, e qualunque cosa continua a scorrere per i fatti suoi, prima che l’autore passi al punto successivo sarebbe bene che interrompa questa gran perdita di tempo che è la letteratura, si rimbocchi le coperte e si faccia un bel sonno beato. Ai fini della sua salute conta infinitamente più questo che impazzire per anni a convincere qualcuno che vale la pena di fermarsi e di battere quel famoso colpo.


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