Magazine Psicologia

Eiaculazione Precoce, Impotenza: quale terapia?

Da Renzo Zambello

calo della libido

I problemi fisici e psicologici che  sono alla base della Eiaculazione precoce e dell’Impotenza sono molto complessi e polispecialistici. La Eiaculazione Precoce e l’Impotenza sono disturbi sessuali che,  se pur con intensità e frequenza diversa, toccano la maggioranza della popolazione maschile.

Sono sempre più frequenti i giovani al di sotto dei trent’anni che si rivolgono ad uno specialista per chiedere aiuto perché soffrono di questi disagi. Il problema che si pone è: quale specialista? Si perché, di questi disturbi si interessano gli Urologi, gli Andrologi, i Sessuologi, gli Psicoterapeuti e ognuno di loro sembra fornire una soluzione che,  molte volte,  è profondamente diversa da quella degli altri specialisti. E allora?

Fermiamoci un attimo e vediamo innanzitutto di cosa stiamo parlando.

Faccio un esempio. Credo che noi tutti abbiamo una idea  di cosa significa Eiaculazione Precoce ma, quand’è che la si può definire tale? E’ solo un fatto soggettivo o obbiettivo e, c’è un parametro di riferimento? Misurato su cosa? Sul tempo di penetrazione, sulla soddisfazione soggettiva o su quella della coppia? E ancora, quando parliamo di Impotenza, stiamo parlando di  un episodio transitorio o reiterato e,  da quanto tempo? E’ presente fin dal petting o subentra dopo, magari nel momento della penetrazione? Si presenta anche durante la masturbazione oppure, durante questa,  è totalmente assente?

Da queste poche riflessioni, si capisce subito che le variabili sono veramente tante e che è difficile,  non solo  dare delle definizioni ma anche proporre una terapia.

E’ con questi pensieri che sabato scorso ho partecipato ad Arona ad un Corso dal titolo: “Andrologo, Andronauta e Urologo si confrontano su Disfunzione Erettile ed Eiaculazione Precoce”. Premetto subito che eravamo ospiti della Casa Farmaceutica Menarini  e,  la Società Medica che organizzava il corso era la SIA (Società Italiana Andrologi). Una ottima occasione,  non nella speranza di trovare una soluzione univoca ma, un protocollo che valutasse  i diversi casi clinici  e le diverse possibilità terapeutiche.

Ingenuo? Forse, ma è un dovere confrontarsi, soprattutto tra medici. E’ un errore, orrore, chiudersi in conventicole e  comunicare in maniera autoreferenziale. Lo dico per me che come Psicoterapeuta non posso, mai, dimenticare di essere soprattutto Medico e cerco di aiutare il paziente cogliendolo nel suo insieme:  psicologico e fisico.

Devo dire che il livello dei relatori non ha deluso le aspettative. Chirurgi e farmacologi che hanno presentato uno stato dell’arte che ha ampiamente  giustificato  la scelta di partecipare.  Detto ciò,  una grande delusione:  si è riconosciuto che il problema, sia nella Eiaculazione Precoce  che nell’Impotenza o Disfunzione Erettile è nella stragrande maggioranza dei casi ad eziologia o totalmente psicologia o con concause psicologiche. Risposta terapeutica suggerita: farmacologica. Solo farmacologica e se non funziona, quando è possibile, chirurgica. C’è stata solo una relazione di una Urologa che ha parlato della necessità di fare, riporto testuale,  delle sedute di Consueling  di tipo “comportamentale-dinamico-breve”.  Naturalmente fatte dal Urologo.

Ma possibile? Non posso credere che tutto nascesse  dal fatto che si doveva ringraziare e onorare gli ospiti di casa:  la Menarini.

Credo veramente che sbagliamo   approccio epistemologico.

Sicuramente paghiamo ancora retaggi di una medicina che per secoli è stata solo organicistica e parallelamente una ricerca psicologica che prescindeva dal corpo. E,  sia in un caso che nell’altro,  la presunzione, il delirio,  di avere o poter avere tutte le risposte. Ma, oggi, forse è il caso di dire basta.

Ma possibile che a nessuno di quegli  eccellentissimi  clinici, che snocciolavano quelle casistiche e che si riempivano la bocca di parole come ricerca Olistica, necessità di rispondere terapeuticamente in maniera “sartoriale”,  non sia venuto in mente di valutare, consultare, confrontarsi con gli specialisti di quella parte che loro stessi riconoscono coinvolta nella etiologia dei disagi che loro trattavano: la psiche? No, non l’hanno fatto e ancor peggio, non l’hanno proposto.

Torno a me e,  vi dico cosa faccio io quando mi si presenta un caso di Eiaculazione precoce o Impotenza.

Anzitutto lo mando dal Urologo o Andrologo per escludere che non ci siano cause organiche: malformazioni, esiti di infezioni, problemi neurologici, diabete, problemi vascolari, ormonali,  etc. Solo dopo l’esclusione di cause organiche, valutiamo assieme la terapia possibile. Per quanto mi concerne,  come psicoterapeuta,  questa può essere sia comportamentale che dinamica. E’ infatti evidente che è ben diverso,  se a sostenere una apparente difficoltà erettiva c’è un’ansia da prestazione per un “Io” un po’ debole,  da un  blocco per pervasione di  fantasie persecutorie,  in una struttura psicologica di tipo paranoide.

E,  non è neanche vero, almeno per quanto mi concerne che,  in quanto psicoterapeuta non mi faccio mai carico del sintomo. Dipende. Se mi trovo davanti ad un ragazzo giovane che affronta i suoi fantasmi edipici,  mi guardo bene dal prescrivergli un farmaco “che glielo farebbe drizzare” ma che gli toglierebbe la possibilità di “diventare uomo”. Se invece ho un adulto,   di circa quarant’anni che affronta tematiche  di tipo narcisistico che verosimilmente lo impegneranno per un lungo periodo, non sono così sadico da non aiutarlo  alleviandogli il  sintomo. Poi, affronterà il resto. Certo,  devo essere sicuro di una collaborazione terapeutica attiva da parte del paziente, prima di prescrivergli  il farmaco.

Comunque, grazie ai colleghi Urologi, ho imparato un bel po’ di cose. Grazie anche alla Menarini per l’ospitalità. Però, alla Casa Farmaceutica vorrei suggerire una mia riflessione clinica. Capisco che loro debbono “vendere” e ottenere  il più possibile. Ma, non è vero che bombardando di  farmaci, tutti, indiscriminatamente abbiamo il risultato massimo, forse neanche da un punto di vista delle vendite.

Ad esempio, questi ragazzi che si impasticcano prima di andare con la loro donna, se dietro ci sono problemi psicologici, ben presto, la pasticca non farà più niente e loro cadranno in uno stato di frustrazione e mancanza di desiderio che renderà difficile ogni altro intervento.

Molte volte mi sono arrivati pazienti con grave disfunzione erettile, con un vissuto di lunghe terapie farmacologiche che, ha loro dire, li avevano rovinati. Poi, diventa  difficilissimo intervenire,  anche da un punto di vista sintomatico.

Come medico considero il sintomo sempre  come un prezioso allarme ma anche,  una inutile sofferenza quando questo ha fatto il suo servizio di allertare il paziente. Qual è il medico che manterrebbe volontariamente il “mal di denti”,  una volta intrapresa la terapia?

Purtroppo, credetemi, molti pazienti, troppi, preferiscono mantenersi i loro disturbi, piuttosto,  dicono che “impasticcarsi “ inutilmente.

Mi chiedo, che convenienza c’è in tutto questo? Lo chiedo soprattutto a quei bravi medici che sembravano pervasi da seri dubbi  nella loro  ricerca e hanno coniato bizzarre parole quali: Andronauta. Prima di navigar lontano, bisogna conoscere quello che si ha vicino e,  se si guardano attorno, tra i loro colleghi,  all’Ordine dei Medici, forse trovano ciò che cercano:  l’Elenco degli   Psicoterapeuti.

di: Renzo Zambello

http://www.corsiecm.info/corsi-ecm-2015/andrologo-andronauta-urologo-si-confrontano-disfunzione-erettile-eiaculazione-precoce

 

 

Condividi :
  • Twitter

Tags: disfunzione erettile, impotenza, Urologo


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :