Moto Guzzi: la nuova piattaforma V9 promette bene, anche se mi auguro di vedere in un futuro molto breve un'erede della Griso e una gamma di nuove moto stradali moderne con 110-130 cv e un'estetica azzeccata. La nuova bagger MGX-21 mi è piaciuta, anche se il concept dell'anno scorso dalla quale deriva aveva una "marcia in più".
Mi hanno deluso molto sia Suzuki che Aprilia. La prima con il finto concept GSX-R 1000: oltre ad essere troppo simile frontalmente alla sportiva Hyosung GT, non mi pare che vogliano seriamente interessarsi al settore moto. Resuscitare la sigla SV per l'erede della Gladius non basta: servono moto diverse, che non nascano già vecchie. Occorre svecchiare la gamma, magari partendo da una reinterpretazione di modelli storici. Nella gamma Suzuki non c'è nulla di tutto questo. Per non parlare dell'attenzione dedicata alle special, completamente sconosciuta.Aprilia continua ad investire sulla piattaforma V4: troppo specialistica e costosa per fare grandi numeri. Pensavo a delle variazioni interessanti sulla bicilindrica 750, magari una versione enduro (bastava anche un concept) per contrastare la BMW F 800 GS e la Triumph Tiger 800. Nulla di nulla. Tutto già visto e immutato. Difficile sperare in un futuro radioso senza novità e con segnali decisi sulla direzione da prendere. Non resta che consolarsi con Ducati: una gamma di moto davvero ben fatte, tecnologiche e soprattutto dedicate al pubblico giovanile. Avanti così!Concludo il post parlando di Yamaha: l'attenzione verso il mondo delle special e tutti i progetti Yard Built mostrano un costante interesse verso questo settore, con ovvi benefici non solo per l'immagine del marchio ma anche per la creazione di nuovi modelli come la recente famiglia XSR. Sarebbe un peccato - per tutto l'ambiente - non prendere ispirazione dalla recente politica della casa dei tre diapason. La moto è soprattutto emozione, e certe case si ostinano a non volerlo capire.Francè
Foto: Racing Cafè