EINTRACHT BRAUNSCHWEIG-HANNOVER 3-0 - Dopo una vigilia particolarmente tesa, contraddistinta dal gesto poco nobile dei tifosi del Braunschweig (pecora impiccata al campo d’allenamento dei Roten), il Niedersachsen derby non ha deluso le attese. E’ stata partita vera, maschia, tesa e, da un punto di vista agonistico, decisamente gradevole, con il Braunschweig che ha ampiamente meritato il successo. La squadra di Lieberknecht, infatti, ha dominato per lunghi tratti i più quotati avversari, giocando un gran primo tempo e gestendo bene la ripresa, agevolati, ad onor del vero, dalla sciocchezza commessa da Hoffmann. Il risiko della salvezza diventa, ora, complicatissimo: fra il Werder Brema (dodicesimo e con soli sei punti di vantaggio dalla terzultima) e il Braunschweig (ultimo, ma a soli due punti dalla zona-playout e a quattro dalla salvezza diretta) ci sono solo otto punti e ben sette squadre coinvolte. Se la lotta per il titolo non è stata entusiasmante, quella per la salvezza – che vede coinvolte squadre di assoluto blasone come Werder, Stoccarda e Amburgo – è entusiasmante e dall’esito tutt’altro che scontato. E questo Eintracht Braunschweig, dato per morto ancor prima che la Bundesliga iniziasse, può davvero sperare di ottenere una clamorosa salvezza.
PRIMO TEMPO- Il match è vivo intenso sin dai primi minuti, condito da continui scontri e ritmo vertiginoso: il clima è da Niedersachen-Derby d’altri tempi. La prima occasione, all’ottavo, è per il padroni di casa, ma Stindl è bravissimo ad anticipare Boland al limite dell’area piccola e a deviare di testa la sfera in angolo. L’Eintracht insiste e, cinque minuti più tardi, passa in vantaggio: Reichel crossa dalla destra in direzione dell’area piccola, Zieler devia la sfera ma, involontariamente, la serve a Kumbela, che insacca di interno destro. Passano solo due minuti, Hochscheidt serve Vrancic, che riceve all’interno dell’area di rigore, apre il destro e conclude alto di un non nulla sopra la traversa. L’Hannover è allo sbando.E il Braunschweig, al ventesimo, lo punisce per la seconda volta: Kessel lancia lungo in profondità, Nielsen manca l’aggancio con il destro, ma rimedia con uno splendido sinistro in controbalzo che batte un (stavolta) incolpevole Zieler.
L’Eintracht Stadion ribolle di entusiasmo e passione. L’Hannover, dopo due minuti, mette in apprensione la retroguardia locale, Bičakčić, però, è bravissimo ad anticipare Schlaudraff all’interno dell’area piccola. Ospiti nuovamente vicini al gol dopo dieci minuti: dalla bandierina, Huszti mette in mezzo, Schulz stacca di testa e sfiora la traversa. Nelle battute finali, entrambe le squadre sfiorano il gol, il Braunschweig con Elabdellaoui (destro dal limite fuori di poco) e l’Hannover con Ya Konan (mezza rovesciata che sfiora la traversa).
SECONDO TEMPO- Korkut sbilancia la squadra: fuori Schlaudraff (lontano parente del giocatore di qualche stagione fa), dentro Rudnevs. L’Hannover, per porre rimedio al doppio svantaggio, gioca la ripresa con due veri attaccanti, Ya Konan e, per l’appunto, Rudnevs. Ma è sempre l’Eintracht a dominare la scena. Al primo minuto, Nielsen sfiora la doppietta con un colpo di testa, mentre al settimo Elabdellaoui reclama un calcio di rigore per una (presunta) spinta di Andreasen; l’arbitro, però, non ravvede gli estremi per concedere il penalty. Altri due giri di lancette ed è nuovamente la squadra locale a rendersi pericolosa, Zieler, però, è bravo a respingere la missiva di Hochscheidt. Al diciottesimo, l’episodio che, di fatto, condanna l’Hannover alla sconfitta: Hoffmann commette un brutto fallo ai danni di Boland e viene sanzionato dal direttore di gara con un rosso diretto. L’Eintracht controlla il match senza affondare i colpi. A venti dal termine, però, i leoni sfiorano il terzo gol con Nielsen, abile a scartare un paio di avversari ma non altrettanto bravo nella conclusione, che non inquadra lo specchio della porta.
Un minuto dopo è il turno di Elabdellaoui, autore di un potente destro che – complice una deviazione di Schulz non ravvisata dal direttore di gara – non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. La gara, dopo una fase centrale soporifera, entra nel vivo. Al ventottesimo, i sechsundneunzig sfiorano il gol con Huszti, che calcia di sinistro e coglie il palo. L’Hannover, nonostante l’inferiorità numerica, mette in campo l’orgoglio e crea qualche grattacapo alla retroguardia locale. A sei dal termine, Stindl penetra in area e mette in mezzo per Ya Konan che, all’interno dell’area piccola, non riesce a deviare la palla in rete. Gol sbagliato, gol annullato agli avversari (pregevole pallonetto di Bellarabi in netto fuorigioco) e, poi, gol subito: Bellarabi, servito ottimamente da Ademi, mette in mezzo per Hochscheidt, che – a tu per tu con Zieler – non fallisce e fissa il punteggio sul 3-0 finale. L’arbitro non concede, giustamente, nemmeno un minuto di recupero: l‘Eintracht, a trentacinque anni di distanza dall’ultimo scontro diretto disputato a Braunschweig, fa suo il sentitissimo Niedersachsen derby.
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