Storicamente, gli artisti africani ottengono l’attenzione internazionale solo quando lasciano il proprio paese per venire a lavorare in Europa o negli Stati Uniti. El Anatsui rappresenta un’eccezione. Nato in Ghana da un padre pescatore e maestro tessitore, ha studiato arte con insegnanti europei senza tuttavia allontanarsi dalle tradizioni locali.
E infatti le sue opere mirano a ricontestualizzare le tradizioni africane nel mondo occidentale. I suoi lavori più noti sono delle installazioni costituite da arazzi giganteschi ispirati ai tessuti ghanesi, ma realizzati con materiali di recupero, soprattutto lattine di alluminio, tappi a corona schiacciati e cuciti insieme con filo di rame, cocci di terracotta, legno, etichette di carta.
Fondamentale, secondo l’artista, la scelta dei tappi di bottiglia. Come spiega: “L’alcool è stato uno dei prodotti che gli Europei hanno portato in Africa per lo scambio di merci e alla fine era utilizzato nel commercio degli schiavi”.
Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni sia pubbliche che private, in Europa e negli USA.
Ora il Brooklyn Museum gli tributa un ulteriore omaggio dedicandogli una ricca retrospettiva dal titolo “Gravity and Grace: Monumental Works by El Anatsui”. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 4 agosto.
Di seguito una galleria con alcune delle installazioni esposte.