Quanto è appassionante, taumaturgico e sì, anche psichedelico, leggere! Un’esperienza appagante e democraticamente paritaria per tutti i nostri sensi: sono catturati e trasportati in un altro mondo, percettivo, unico e irriproducibile, diverso per ciascuno di noi, pur leggendo la stessa storia; il piacere di sfogliare e sentire l’aria che si muove, il suono della pagina che cammina, e che dire del profumo della carta di certi libri… sillaba dopo virgola, l’immaginazione improvvisa colori, sapori, luoghi e scenografie da nasi aquilini, fruscii di seta, sgommate impertinenti!
Scontato ricordare la portata rivoluzionaria della scrittura, inutile dire quanto i libri, divulgando il Pensiero (certo Pensiero, magari!) siano insostituibili per la formazione culturale dell’individuo e delle società… inutile e scontato nell’occidente organizzato nelle forme a noi consuete, anche se è noto che si legga sempre meno; e, mentre qui un ex ministro (o, se preferite, ministra) fa scempio dell’istruzione di concerto con un altro che sostiene che con la cultura non si mangia, altrove fa da contro altare il colombiano Luis Soriano detto “el profesor” che, affascinato dalla lettura, ne diventa un divulgatore davvero particolare: in compagnia di due simpaticissimi asini, Alfa e Beto, raggiunge le località rurali dell’entroterra di La Gloria, portando con sé una certa quantità di libri, enciclopedie, il dizionario e quant’altro possa servire, foggiando così una bellissima biblioteca ambulante, el Biblioburro.
Pensate agli occhi sgranati ed affamati dei bambini che hanno visto per la prima volta un libro illustrato!
E’ proprio vero… chi ha il pane non ha i denti, e viceversa!