Fonte foto: www.toylet.it
Mi siedo da solo sulla mia scomodissima sedia di ferro nero con l'imbottitura di due misere piume d'oca davanti alla scrivania stracolma di libri... non so più dove metterli, uscirò di casa per farvi posto tranquilli, valete molto di più di tutti i sette miliardi di carni ibride e purulente che starnazzano in giro... e comincio a parlare con il mio io riflesso sul nero del computer spento (ci vuole un po' prima che si accenda), una mano tra i capelli folti e via, anche oggi sei sempre lo stesso, la notte non ha portato né consigli né miglioramenti, e parlo, parlo di quel libro che ho finito due giorni fa... era di... di... di Aldo Busi, il più grande scrittore europeo, intraducibile all'estero, ma d'altronde come si fa a tradurre un fulmine elegante e birichino che cade tutto arzigogolato su un cielo letterario più che blu inchiostro bianco apatia portami via? Impossibile! Impossibile come raccapezzarsi in questo El Especialista de Barcelona, colmo di chicche stilistiche, chicche linguistiche, checche... ops la e sfugge al controllo delle vocali... chicche di vita, vera e romanzata, ma c'è poi differenza? e chicchi di grano con cui poter fare il pane di domani, appena alzati dopo l'incubo di dover scrivere qualcosa di degno su questo libro epocale, che dopo averlo chiuso ancora mi rimbomba l'ultima pagina voltata, che non mi ha svelato il bandolo della matassa, la trama cutanea della mente dello Scrittore, che poi la trama è davvero così importante?La trama non è tutto, non è nulla, non è che una semplice spezia aggiunta alla fine di un libro già pronto, già finito e servito alla nostra tavola, noi pigri aspiranti scrittori o lettori o uomini donne vecchi seduti sulla poltrona stanchi di tutto, soprattutto di tutti, stanchi di vivere sapendo che "miglior vizio del continuare a vivere ancora non si è trovato, è l'unico complessivo incubo a occhi aperti ammesso" e la scrittura, la sua, di Aldo Busi, sopraffina, come un piatto rustico ben cucinato perché si sa cercare gli ingredienti giusti al mercato e si sa accoppiarli tra loro facendoli godere, facendoci godere come da tempo non ci succedeva, frizzante quanto un prosecco servito dopo la mezzanotte di quello stupido capodanno infarcito di conti alla rovescia e baci propiziatori e auguri scarni e tutti uguali, ricca quanto Hada Espejismo - la Fata della candeggina, imprenditrice di se stessa, un misto tra Myra Breckinridge invecchiata e più saggia e Hedda Gabler armata però della gentilezza serpentesca di una tarantola ardimentosa - scoppiettante, un vero fuoco d'artificio linguistico che si apre esplodendo come una supernova nel cielo scuro dei nostri occhi stanchi e delle nostre lingue arrotolate nella bocca più che fresche, mai usate, a chilometro zero, trovassimo un consumatore abituale, sarebbe perfetto come questo grazioso e ristorante punto, che se no il fiato si fa corto e la tastiera va in fiamme e via il computer, un altro. Denny B.