Stephan El Shaarawy è sicuramente una delle note più liete dell’attuale campionato di calcio. Con otto reti in undici incontri, infatti, il giovane attaccante del Milan classe 1992 guida la classifica cannonieri, evento mai accaduto dagli Anni Trenta in poi: è veramente arrivato il momento per il salto di qualità del Faraone?
Nato da padre egiziano e madre savonese, Stephan brilla a soli 16 anni nella Primavera del Genoa, conquistando una stagione dopo uno storico campionato a suon di reti ed ottime prestazioni. Su di lui, perciò, piomba il Padova, che in passato aveva visto formarsi nella serie cadetta il talento di un certo Alessandro Del Piero: con i veneti, in Serie B, El Shaarawy firma 7 reti in venticinque partite, arrivando fino alla finale play-off persa contro il Novara. A soli 18 anni, dunque, ecco l’occasione della vita, la chiamata del Milan, che punta tantissimo su questo campioncino con il tocco di palla e la visione di gioco degna di pochi altri in Italia.
Con Massimiliano Allegri in panchina, ma soprattutto Zlatan Ibrahimovic a dominare l’attacco rossonero, l’ex biancoscudato nei primi mesi passa parecchio tempo in panchina e già a gennaio (dopo una sola rete all’Udinese) si parla di un possibile addio. La stagione, terminata con un amaro secondo posto in classifica, lo vede protagonista di appena tre marcature, contro il Novara in Coppa Italia e ancora con i friulani in un importantissimo 1-2 esterno senza il gigante svedese squalificato. Nonostante un minutaggio ridotto, comunque, la classe si nota sempre e il club di via Turati punta sull’azzurro anche per il nuovo anno, che comincia alla grande con la chiamata di Cesare Prandelli per l’amichevole di ferragosto contro l’Inghilterra. Questi primi tre mesi, poi, sono storia recente: in un Milan irriconoscibile, lontanissimo dalla vetta e destinato ad un’annata di transizione senza molte gioie, il Faraone si mette in luce come il migliore della squadra, andando in rete nove volte fra campionato e Champions League e fornendo assist e giocate da urlo per i compagni.
Martedì, contro il Malaga, è apparso leggermente stanco e non ha inciso come nelle ultime settimane, ma il futuro è tutto dalla sua parte. El Shaarawy gioca come raramente si vede sui campi ormai senza più stelle della Serie A, il tocco è quello di un fuoriclasse e, appena la palla arriva tra i suoi piedi, lui sa già cosa fare. Spesso, tuttavia, pecca nel gioco fisico, ma a Milanello rimangono molto prudenti per evitare un Pato-bis, eccessivamente ‘pompato’ negli anni e di conseguenza troppe volte fermo ai box per problemi muscolari.
Questa stagione, che sarà molto probabilmente incolore per i rossoneri, può invece diventare quella della consacrazione per questo gioiellino, pronto anche al salto definitivo nella nazionale maggiore guidata da Cesare Prandelli. Carpe diem, caro Stephan: il momento è arrivato.
Twitter: @FCaligaris
Foto da: calciomalato.blogosfere.it
OA | Francesco Caligaris