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Eldorado: altre spedizioni

Creato il 17 febbraio 2014 da Aledelu

indio1535I banchieri tedeschi Welter ottennero da Carlo I il diritto di esplorare il Venezuela e di nominare governatori nei territori scoperti. Nel 1529 un loro emissario, Ambrosio Alfinger o Einhger, sbarcò a Coro (Venezuela) con 200 uomini con il proposito di cercare nella giungla una città o addirittura un intero regno d’oro. Formò una grande spedizione per esplorare l’interno del paese con 200 europei tedeschi e Spagnoli e 1000 schiavi, devastò molte popolazioni indigene ed ebbe risultati disastrosi: la metà degli europei morirono a causa di malattie, fame ed attacchi indigeni, anche lo stesso Alfinger soccomberà a causa di una freccia avvelenata. La spedizione riuscì ad ottenere alcuni monili in oro, probabilmente apparteneti alla cultura Chibcha ed a raggiungere i paraggi di Bogotà.

Nel 1531 Diego de Ordaz, luogotenente di Hernán Cortes, esplorò il fiume Orinoco ma non ebbe grande fortuna: tentava di raggiungere un monte detto “Roccia di Eufoide” che avrebbe dovuto essere completamente costituito da smeraldi. Non lo raggiunse, anche se riuscì a procurarsi un ingente bottino. Nel rientrare verso la foce dell’Orinoco, si ammalò e morì in pochi mesi.

Fu poi la volta di Jorge de Speyer che esplorò la zona fra Orinoco e Amazzonia. Alla fine Diego de Quesada, conquistatore della Nueva Granada, territorio Chibcha, riuscì a trovare la laguna di Guatavita. Non trovò il principe dorato, visto che la tradizione non si era conservata, ma estorse 246.976 pesos d’oro e 1815 smeraldi di grandi dimensioni agli indios. Dei 1300 bianchi, 1500 indios e 1100 cavalli che componevano la spedizione tornarono vivi 64 bianchi, 4 indios e 18 cavalli. Convinto che el Dorado doveva essere una città e non la laguna che aveva scoperto, organizzò una nuova spedizione ma morì prima di portarla a termine. Nella ricerca della mitica città d’oro chiamata “Meta”, versione del mito del Dorado deformata, sarebbero partite in seguito numerose altre esplorazioni fra cui quella di Gonzalo Pizarro, diretta all’esplorazione della selva amazzonica e finita molto male.

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Ma la spedizione che ebbe più risonanza nella storia è senza dubbio quella guidata da Pedro de Ursúa e Lope de Aguirre, che partirono da Lima in cerca del Dorado il 26 settembre del 1561. dopo aver raggiunto il fiume Huagalla, arrivati al villaggio di Machifaro, Ursúa venne fatto assassinare da Aguirre e venne sostituito da Fernando de Guzmán, luogotenente di Ursúa. Poi Aguirre uccise anche Guzmán e si autonominò capo dei “marañones”, soprannome dei compagni di spedizione. Dal Rio delle Amazzoni alla Isla Margarita Aguirre ed i compagni si dedicarono al saccheggio ed alla distruzione. Alla fine le truppe al comando di Diego García de Paredes sconfissero Lope de Aguirre ed i suoi compagni. Prima di essere catturato Aguirre uccise la figlia Elvira, che lo aveva accompagnato in tutte le sue peripezie. Lope de Aguirre morirá giustiziato per tradimento verso il re di Spagna. Famosa è la sua lettera diretta a Felipe II in cui condanna la sua poltica nelle Americhe ed i favoritismi e la corruzione che il re lascia dilagare.



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