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Elefantentreffen 2014...la nostra prima volta.

Da Motociclistidatavola
Dopo il quarto d'ora di celebrità regalato da InMoto link all'articolo ritorniamo su questi spazi per il secondo racconto della nostra esperienza.
Non so come raccontarlo, facciamo così: vi riporto gli episodi, quello che ci è successo, che abbiamo visto.Prima però una annotazione. Siamo arrivati a Solla alle 15,30, abbiamo scaricato la moto, portato tutto in buca ed era quasi buio. Siamo stati fortunati col meteo (durante il viaggio no, ma lì molto).Entrare in buca è da brividi, sei lì, carico come un somaro (god bless Ikea), stanco, umido, infreddolito e devi fare uno slalom fra le moto che vanno e vengono e gli altri che si accampano.Il primo impatto è da brividi, incredibile, tutto come nelle foto, tutto come nei racconti.Il primo obiettivo è trovare uno spiazzo dove fare campo, possibilmente in piano. Questo è stato il momento più duro, per me. Il sole scendeva, il freddo arrivava, eravamo bagnati e dovevamo trovare dove iniziare i lavori. Non ci vedevo molto bene. Ma andiamo avanti.Fortunatamente c'era ancora paglia e quindi, trovato il posto quasi in piano, siamo partiti con le tende. Montare le tende è stato abbastanza facile ed anche importante per poter alloggiare le nostre cose. Poi siamo andati a prendere legna e quindi a cercare di fare il fuoco.Elefantentreffen 2014...la nostra prima volta.Ecco, ci sono stati lunghi minuti in cui diavolina e paglia nulla potevano contro i grossi ceppi di legna umidi nonostante Freddy-fuochista sia fra i primi dieci avviatori di grigliate del mondo. ElBlack si è ferito una guancia usando l'accetta per spaccare i grossi ceppi. Insomma, il tutto era diventato impegnativo. Torcia sulla testa a cercare di dare un senso a tutto.Poi una mano dal cielo, anzi una mano dai motociclisti.Due ragazzi Polacchi ci fanno “ehi, noi abbiamo la tenda qui, siamo solo in due, possiamo fare il fuoco con voi, così abbiamo più legna?”. Ovvia la nostra risposta positiva, i problemi se si dividono in più persone è sempre meglio. Quindi il buon Freddy riprende la sua lotta contro legna ed umidità quando uno dei nostri nuovi amici tira fuori dalla tenda una motosega, strattone alla corda di avvio e comincia a tagliare la legna in piccoli blocchi. In cinque minuti abbiamo un fuoco da un metro. Noi tiriamo un sospiro di sollievo. Il fuoco vuol dire asciugarsi le ossa, scaldarsi, vedersi e mangiare. Ecco mentre noi siamo già alle lacrime i nostri alleati tirano fuori un trepiede smontabile con carrucola e griglia. Sono abbastanza sicuro che Maybe e Freddy si siano abbracciati in lacrime promettendo eterna devozione ad un paio di divinità, mentre ElBlack ha cominciato a far roteare sulla graticola della carne come se non ci fosse un domani. Io nel dubbio apro i ciccioli, li porgo ai nostri salvatori come fosse un'offerta agli dei. Freddy li presenta come “Pork Fat”. Piacciono, cazzo se piacciono. Li abbiamo conquistati, ormai alleanza è stretta.E' buio, sono solo le 18,00 ma adesso abbiamo le tende montate, il fuoco e sappiamo che mangeremo. Cominciamo a renderci conto di quanta roba inutile abbiamo portato, l'umore migliora.La serata in compagnia dei nostri amici diventa subito spettacolare. La carne gira alla velocità della luce e questo ci aiuta a riprendere i sensi e a scaldarci. Cucinare sul fuoco vivo è magnetico, anni di evoluzione tecnologica e poi passare ore davanti ad un fuoco è ancora una figata pazzesca. Riempiti un poco gli stomaci comincia una sfida alcolica serratissima di cui vi riporto gli highlight. La Polonia affonda un colpo con un liquore a base di alcol e miele autoprodotto ed invecchiato tre anni grazie al quale non avrò raffreddore per i prossimi tre anni. Rispondiamo con una grappa fornita da Tramo corposa e forte. Ci difendiamo, non li molliamo. La Polonia si alza sui pedali con un liquore spettacolare che non so neppure come fosse fatto ma sapeva di limone e si beveva alla grande. La grappa del Nonino fornita dal fiero alleaten Alberto ci permette di contenere la fuga e rilanciare. Siamo lì, loro sono più organizzati ma difenderemo il nostro orgoglio alcolico. Spumante de ElBlack, i polacchi vacillano. Arrivano in soccorso dall'accampamento vicino (siamo circondati da Polacchi) con un sidro di mele. A questo punto Maybe, che ha raggiunto un livello alcolico che gli ha infuso nuova saggezza spirituale, apre lo Jägermeister. E' trionfo. Non nascono amicizie, si creano fratellanze. Si parla di tutto in lungo e in largo, loro ovviamente ci conoscono come “Italiani Bunga Bunga Berlusconi” e noi prendiamo su tutto (forse meglio così che “Italiani pizza, mafia mandolino”). Si ride, si scherza, si raccontano barzellette, si parla di roba seria, solo in certe occasioni si riesce a passare da argomenti frivoli ad altri seri senza soluzione di continuità. Dal nostro allegro bivacco passano personaggi mitologici: un finlandese che avrà ottomila anni ed ha una moglie che si chiama Maialina (giuro), un pizzaiolo Polacco che ha studiato due settimane a Napoli, un Polacco che confonde Romagna con Romania.

Elefantentreffen 2014...la nostra prima volta.

Freddy con tampone anti-epistassi


Delirio. Non finiamo mai di mangiare e di bere.Rompiamo due sgabelli e uno lo bruciamo. Il fuoco è sempre più magnetico, vero padrone di casa della serata.Maybe fa telefonate a casa senza senso, ogni trenta secondi uno di noi urla un “Positivooooo”, ElBlack sfida i Polacchi a chi ha lo smartphone più grande e vince.Poi arriva il momento del dessert: la Polonia schiera le gelee ricoperte al cioccolato e noi rispondiamo col pandoro scaldato sulla griglia. Ufficiale, siamo un unico grande paese.ElBlack si infila nel bivacco al fianco al nostro (quello del sidro) e offre di tutto a tutti parlando in Veneto: i Polacchi capiscono, il Veneto è il nuovo Esperanto.Attorno a noi si sentono le sirene della contraerea, volano fuochi d'artificio, ruggiscono motori. E' stupendo, un momento di vita bellissimo.Arriva il freddo ma alcol e calorie tengono.Torna il pizzaiolo che si fa spiegare per almeno mezzora come fare crescioni e piadina da Maybe. Maybe è solo parzialmente lucido ma la sua spiegazione è a livello universitario, una sentenza. Non partono gli applausi perchè lo studente è solo uno.Poi uno dei ragazzi dell'accampamento vicino comincia a sparare razzi a ripetizione prendendo la mira a caso. In un rarissimo momento di lucidità Freddy mi dice “fino a quando non finisce le munizioni io non vado a letto”.Maybe tira fuori i sigari. Di tutti noi fuma solo Freddy ma il sigaro adesso ci vuole, è perfetto. Estasi: sono seduto su una balla di fieno, guardo il fuoco e i miei piedi quasi dentro alle fiamme, fumo un sigaro, dico cazzate in inglese, ogni tanto bevo qualcosa circondato da motociclisti. Paradiso.Si fa ora di mettersi in branda, io sfrutto il mio mitico Musucbag che mi permette di avere caldo (durante la notte mi sveglio per togliermi una maglia).Il sonno è in blocchi di mezzora, poi occorre rivedere la posizione (le tende non sono in piano).A metà notte mi sveglio ed esco per pisciare. La buca di notte è incantevole, silenziosa e stupenda. C'è uno squarcio in cielo che permette di vedere le stelle. Mi guardo attorno e scorgo il pizzaiolo seduto a fianco del fuoco. Dorme. Il mattino arriva in fretta, il risveglio è scricchiolante per tutti meno che per il pizzaiolo che continua a vagare illuminato dalle ricette di Maybe, ha visto la luce, forse non vede l'ora di procurarsi un testo e cominciare a produrre.E' ora di cominciare a sistemare il campo, far colazione, recuperare moment ed aspirine.
Elefantentreffen 2014...la nostra prima volta.
Mille altre cose sono successe ma mi fermo qui.Siamo rimasti meno del previsto perchè non eravamo in condizione di fare di più. Io penso che ogni motociclista dovrebbe provare una notte in buca. E' uno spettacolo umano. Ti senti proprio parte di una tribù. Ogni volta che un ospite si avvicinava al nostro accampamento uno dei polacchi ci presentava come i “cameraten italianen” come se presentasse i suoi fratelli. Ragazzi, andare all'Elefantentreffen, specialmente la prima volta, è duro. Il viaggio è un casino, la moto carica, il meteo, i km, il freddo. Accamparsi è un'impresa (e noi abbiamo avuto del culo a non doverlo fare sotto l'acqua). Poi però, quando hai messo in fila le cose principali, cominci a respirare la buca e ti diverti, senti che stai facendo un'esperienza che non ha molti eguali.
Il mio consiglio è: parlate con chi ci è stato, fatevi consigliare e poi prendete la decisione di andare.Io ringrazio pubblicamente tutti quelli che ci hanno consigliato, specialmente FEDERICO PANFIGLIO che ha sempre avuto un approccio fantastico, disponibile e preciso. Grazie Panf, sono arrivato preparato grazie a te.Adesso poco altro spazio per ringraziare ancora i miei compagni di viaggio.ElBlack perchè ha lo spirito di un ragazzino e l'energia di un fanciullo. Perchè non demorde mai, perchè è un signor motociclista, perchè a tavola è uno dei meglio e perchè è un generoso.Un grazie immenso a Freddy, anche se non ha imparato a salire sulla moto e mi ha schiantato però è sempre un amico incredibile, una risorsa di spirito e un combattente che non si abbatte mai. Grazie per la fiducia che mi hai dato facendoti portare per più di 1.600 km sotto la pioggia e sotto la neve e grazie per aver trattenuto il fiato quando eravamo sulla neve quella vera.Grazie mille a Maybe, per tutto, perchè prendi le cose nel modo giusto sempre e riesci a farmi stare sereno anche quando penso che morirò dal freddo e dalla fame preso dallo sconforto.

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