Sulle crepe delle rocce scoscese
un nido di luce riflette il mare
inconscio emblema di Dio
che nuota in riva alla spiaggia.
Nudi i tuoi seni come i fiori del fico d’india
aperti al sole e privi di sporcizia
invadono con le loro braccia il cielo assopito
afferrandone l’aria pura.
La spuma emerge e gioca con la nostra barca
scuotendone i sensi e imprigionandone il dolore
laddove non c’è rumore
mi taglia il calore
di questo sentiero senza pareti
senza immagini diverse
dal sorriso del tuo labbro superiore
ferita nel volto del mondo
che non sa ripeterlo più.
poesia e foto di Pietro Maria Sabella All rights reserved