Sindaco a sua insaputa, quasi per caso. È accaduto a Fabio Borsatti, nuovo primo cittadino di Cimolais, un piccolo paese in provincia di Pordenone. Titolare di un hotel nella vicina Claut, il 50enne si candida solo per fare un favore all’amico Gino Bertolo, sindaco uscente. La questione è molto semplice: per non correre il rischio di non raggiungere il quorum ed evitare il conseguente commissariamento Bertolo chiede all’amico di candidarsi con una seconda lista civica, pressoché fittizia; Borsatti accetta ma non ha alcuna intenzione di vincere, tanto che non va nemmeno a votare.
A sorpresa, però, sbaraglia l’amico, con 160 voti a suo favore e solo 117 per l’ex sindaco. Il nuovo primo cittadino viene avvisato dal giornalista del Messaggero Veneto Fabiano Filippin, a cui replica infastidito: “Ma quale eletto? Io sto organizzando la festa della Juve, lasciatemi in pace. Ma io non sono andato neanche a votare perché volevo che vincesse Gino. Mia figlia, mia sorella, mio papà e mia moglie hanno votato tutti per lui!”. Niente festeggiamenti, quindi, se non per la vittoria della sua squadra del cuore. Un caso più unico che raro di questi tempi.
Poi forse realizza e usa toni più pacati, forse per non apparire ingrato e non compromettere il gradimento popolare raccolto alle urne: “Non ci sono rimasto male, è stato un onore partecipare. È successa una cosa apparentemente anomala, ma qui c’è poco da sorridere. Ma più che altro per una questione di carattere… antropologico. Arrivare ben oltre la ragione con livelli di comicità involontaria non è sicuramente una situazione che gli abitanti di Cimolais meritano, comunque stiamo costruendo una comunicazione congiunta che sarà diffusa nel giro di pochi giorni”. Come a dire: sono onorato, ma gli elettori si meritano di più. Un’ammissione che non lascia scampo ad equivoci e che svela il lato onesto e senza filtri di un’Italia davanti alla quale non si può che rimanere increduli.
fonte: http://it.notizie.yahoo.com/blog/gossip-di-palazzo/elezioni-amministrative-fabio-borsatti-sindaco-sua-insaputa-114809568.html