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Elezioni 2013: liste e programma di Rivoluzione Civile

Creato il 18 febbraio 2013 da Candidonews @Candidonews

Senza titolo-1 copiaElezioni 2013: liste e programma di Rivoluzione Civile

Antonio Ingroia riunisce attorno alla sua figura quattro partiti politici ovvero Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi ed Italia dei Valori. Di Pietro è passato dal 9% di un anno fa allo scarso 1-2% odierno e per questo ha dovuto accettare una federazione politica con gli altri movimenti di Sinistra per sperare di raggiungere il quorum del 4% alla Camera e dell’8% in qualche regione per il Senato. Anche la Lista arancione di De Magistris è presente nel ‘cartello elettorale’. Ingroia infine aggiunge quel tocco di ‘civico’ che potrebbe aiutare nell’intento di superare lo sbarramento.

Le liste di Rivoluzione Civile alla Camera dei Deputati e le liste di Rivoluzione Civile al Senato.

Qui trovate il Programma , alcuni punti di seguito:

  • Le  piccole e medie Imprese sono il motore d’Italia, una risorsa fondamentale per uscire dalla crisi. Negli ultimi anni sono state dimenticate, soffocate da corruzione e stretta del credito. Rivoluzione Civile vuole invertire la tendenza e puntare sulle Pmi per far ripartire il Paese. Come? Bloccando i pagamenti della pubblica amministrazione, facilitando l’accesso al credito e snellendo la burocrazia.
  • I candidati di Rivoluzione Civile offrono le loro soluzioni per rivoluzionare la scuola italiana. Pubblica è l’aggettivo più usato, sono necessari maggiori investimenti per motivare studenti ed insegnanti. La scuola è una risorsa, non un costo e come tale va valorizzata.
  • I costi delle grandi opere, in termini ambientali e di peso sul debito pubblico, sono decisamente superiori rispetto ai benefici che ne deriverebbero…..Rivoluzione Civile vuole rivoluzionare questo comparto della spesa pubblica: quello che serve all’Italia non sono poche, grandi opere che facciano un favore alle lobby delle costruzioni e del cemento, ma tante piccole opere che rimettano in sesto il paese, evitando di attivare codice rosso ogni volta che cadono due gocce di pioggia in più: impensabile in un paese avanzato e civile come l’Italia

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