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Elezioni alla greca, spaghetti alla tedesca

Creato il 08 maggio 2012 da Albertocapece

Elezioni alla greca, spaghetti alla tedescaNon ho niente di particolarmente originale da dire sul risultato delle amministrative che è evidente a tutti tranne  che ai sottili notisti politici dei grandi giornali e ai segretari di partito.

Il pdl crolla e per il povero Alfano sono quid amari, ma questo dimostra che il partito, il movimento, il clan, non saprei come meglio definirlo, si reggeva unicamente su Berlusconi e che la sua sostanza politica era tautologica: Berlusconi e la sua banda al potere. Caduto Silvio, tutto si sfascia, anche nella psicologia dell’elettorato. E la stessa cosa si può dire della Lega: la vittoria di Tosi a Verona, non è affatto un sintomo della sua resistenza, quanto invece una prova della sua inessenzialità politica perché il personaggio  è del tutto autonomo e il suo consenso personale.

Il terzo polo rivela il fiato cortissimo, la sua marginalità a tutto campo, la sua nullità politica e con la sua flebile presenza fa saltare tutta la strategia dalemiana, la rende peggio che sbagliata, insignificante.

La precipitosa discesa della destra crea l’effetto miraggio sulle percentuali a cui si aggrappa Bersani per dire che il Pd ha vinto e che i cittadini hanno compreso l’appoggio a Monti. Non so se stia mentendo o stia scherzando, ma in ogni caso sono ipotesi preferibili alla terribile prospettiva che ci creda davvero: Orlando a Palermo e Doria a Genova dimostrano invece che sono premiate le aree più radicali o più critiche del centro sinistra. Del resto c’è un dato che non è stato riportato o sottolineato dai giornali o dai talk show ma che a mio giudizio è invece importante: per la prima volta dal dopoguerra il dato più basso dell’affluenza alle urne non si è registrato nel Sud, ma proprio nella “riserva indiana” del centro nord dove il Pd e la sinistra in genere è più forte: il 64,4% tra Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Un segnale chiaro tanto più che in quest’area c’è anche il fenomeno del vendoliano Doria e l’exploit a Parma dei grillini.

E’ del tutto evidente che ci stiamo grecizzando e che il successo del movimento 5 stelle che toglie voti sia a destra che a sinistra dovrebbe denunciare assieme a tutto il resto, ai suicidi, alla disoccupazione, alla recessione che l’esperimento Monti è in via di fallimento così come lo è quella Europa che lo ha imposto e voluto, ritenendolo, non a torto, più fedele all’ideologia del capitalismo finanziario che al proprio Paese, più attento agli interesse dei potentati che all’equità, sufficientemente astratto da tagliare diritti e dignità di milioni di persone senza la minima crisi di coscienza e sufficientemente scafato da non andare contro le lobby se non a parole. Abbastanza debole e ambiguo per non fare praticamente nulla contro il male endemico della corruzione e al contrario a tal punto ideologizzato da proporre uno stato ridotto ai minimi termini, salvo che nella sua funzione di guardiano del pensiero unico.Un fenomeno di italianissimo gattopardismo teleguidato da fuori: spaghetti alla tedesca.

Arrivare al 2013 in queste condizioni non è un segno di responsabilità, ma anzi la massima irresponsabilità possibile, con il pericolo di rimanere isolati assieme alla Germania che tuttavia trae un grande beneficio dalla situazione, mentre noi ne subiamo tutti i lati negativi. E il massimo del grottesco lo si avrà quando la Germania stessa rinuncerà alla castrazione economica per via di legge, facendoci rimanere come gli unici fessi del continente. Certo è molto probabile che il Pdl e il Pd stiano semplicemente giocando a chi rimane col cerino acceso in mano, a chi farà cadere il governo, immaginando che il colpo di grazia possa allontanare l’elettorato o forse essere considerato negativamente dai potentati avidi di distruggere diritti. Se avessero capito qualcosa, se non fossero immersi in un mondo altro, distante e ormai completamente distaccato dalla realtà quotidiana, vedrebbero con chiarezza che sarebbe invece premiato chi ponesse fine a un esperimento fallimentare la cui continuazione ci porterebbe davvero sull’orlo del baratro, direttamente a bagno nel mar Egeo di cui stiamo ripercorrendo le tappe con perversa determinazione.

Del fenomeno greco ci sono tutti i sintomi e la fine stessa del berlusconismo libera milioni di voti disponibili per ogni avventura, per  ogni possibile e sventurata fascinazione o disgregazione. Non accorgersene è solo una forma sofisticata di populismo della responsabilità, è fare i responsabili sulla pelle degli altri, tanto per non usare l’immortale formulazione di Ricucci che appartiene a un mondo a un’era passata di cui stiamo sperimentando i veleni e la confusione finali.

 


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