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Elezioni amministrative, commento

Creato il 30 maggio 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1

ELEZIONI AMMINISTRATIVE, COMMENTO
Le recenti elezioni amministrative a Salsomaggiore meritano, un breve commento.
E' scontato, banale, ma il dato più significativo è quello dell’astensionismo: una fetta sempre più consistente di cittadini non ha fiducia o non trova l’offerta politica che desidererebbe e rinuncia a cercare il cambiamento attraverso il voto.
Questo elemento importante (un elettore su 3 non vota) non suscita particolari riflessioni se non le solite ragioni, non tutte con ragione, dell'antipolitica.
Bene sarebbe riflettere a livello locale, e in positivo, su un fatto che ben pochi hanno sottolineato mentre invece forse è il primo passo verso il cambiamento politico se è vero com'è vero che a Salsomaggiore una buona parte di coloro che sono andati a votare ha superato l’appartenenza ideologica a questo o quel blocco - “destra” vs “sinistra”.

Il risultato delle comunali salsesi, che oltre allo sgonfiamento del M5S indica pure una sostanziale sconfitta del blocco PdL-Lega-Udc, dove sembra che il vocabolario dell'arroganza si sia esaurito e tutte le fantasie siano profondamente demoralizzate e qui, a Fidenza,  dobbiamo ricordare che di questi tempi per amministrare un Comune occorrono  proposte convincenti che rispondano alle complessità di una città di 25mila abitanti, il tutto con la consapevolezza della necessità di lavorare capillarmente per radicarsi a livello locale, fuori dal Palazzo Comunale, attraendo persone capaci e credibili.
Di sicuro,  l'esperienza maturata in questi ultimi 4 annni dell'amministrazione fidentina guidata del sindaco Cantini, ci fa dire che fare politica è  ricercare il giusto equilibrio,  nella consapevolezza della realtà e delle situazioni che, di questi tempi, mutano sempre più rapidamente. L'amministrazione Cantini, arrivata al governo della città nel giugno 2009 dopo 64 anni di ininterrotto governo delle sinistre, si è trovata ad amministrare un Comune con un forte deficit regresso, in una situazione di crisi economica globale, con ricadute,  anche a livello sociale, senza precedenti. Per dirla chiara: sono aumentati i bisogni delle persone, mentre le risorse pubbliche sono diminuite.
Insomma, l’aumento della disoccupazione, le  numerose aziende in crisi, il caos politico a livello nazionale sono ingredienti con i quali, anche nella pubblica amministrazione,  ci si confronta tutti i santi giorni. Anche per questo,  in questi quattro anni  l’atteggiamento sobrio e il profilo di prudenza  dall'amministrazione Cantini, ha permesso di mantenere e gestire nel migliore dei modi il sistema di welfare della nostra città. Ovviamente questo,  nella logica di considerare prioritario  l’attenzione verso la persona, ha portato la riduzione di spesa in alcuni settori... insomma, si può avere qualche buca in più nelle strade o l’erba tagliata una volta di meno, ma non è pensabile non pensare prima ai nostri figli e ai nostri anziani.
Il tempo delle vacche grasse e dei progetti faraonici è finito e difficilmente tornerà in futuro. Comunque, si è fatto il possibile, come per il livello di tassazione che è rimasto fra i più bassi rispetto alle realtà che ci circondano, nonostante siano letteralmente crollate le entrate per il Comune a livello di oneri urbanistici ai quali bisogna sommare i continui pesanti tagli dello Stato degli ultimi anni.
Sicuramente si potrà fare meglio, ma è necessario essere prima consapevoli della difficile situazione che stiamo vivendo e poi agire di conseguenza.
Nonostante tutto, le cose fatte dall'amministrazione Cantini sono tante, ma spesso non hanno avuto grande visibilità per il semplice fatto che si tratta di interventi mirati per lo più a carattere sociale e l'interesse dei media, a partire dalle pagine locali della Gazzetta, rimane prigioniero di ben altre dinamiche.
Certo, la situazione è difficile e promettere è facile, c'è in giro gente che vive sulla promessa del paradiso in terra;  più complicato e' gestire situazioni dove, per evitare guai peggiori,  bisogna saper dire no.  Chi non è del tutto sprovveduto o in malafede e volge lo sguardo agli ultimi anni, di sicuro, anche per questo,  non è pessimista per il futuro. Almeno da queste parti... anzi. (cp)
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