Elezioni europee 2014

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In Italia: Renzi commosso e vincente (40% dei voti ottenuti dal PD, risultato storico senza precedenti), Grillo sbiadito e ridimensionato (il Movimento 5 Stelle in flessione rispetto alle politiche dell’anno scorso), Forza Italia in liquidazione (Berlusconi ormai quasi del tutto fuori dall’agone politico), la Lega si assesta su un 6 %.

In Europa: salgono gli euroscettici con affermazioni assai preoccupanti del Front Nationale in Francia (primo partito con il 25% dei voti) e dell’UKIP in Gran Bretagna (lo United Kingdom Indipendence Party in testa davanti a Tories e Whigs con oltre il 30% dei voti), mentre la Grecia vede il successo di Alexis Tsipras e del partito della sinistra radicale Syriza – Synaspismós Rizospastikís Aristerás (26,5 % dei voti). Il Partito Popolare Europeo resta il primo in Europa, ma vede ridurre i suoi seggi in Parlamento, regge il gruppo socialista e aumentano notevolmente i partiti di estrema destra che vogliono l’uscita dall’Euro.

L’Europa della Bundesbank è stata bocciata, di questo l’Unione Europea non può non tenerne conto, la richiesta, in varie forme, anche la più demagogica e populista, è di un nuovo corso che punti di più alla sfera sociale e affronti i temi della crisi economica, della disoccupazione, della forte ondata immigratoria. Da una parte la richiesta è lecita, comprensibile, dall’altra è inquietante se accompagnata da derive xenofobe e integraliste.

To be continued…