Elezioni FIR: Amore rilancia dalla Lombardia e accusa il duo Gavazzi/Dondi

Creato il 30 luglio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Paolo Carbone per La Prealpina

«Se vogliamo aumentare tesserati e club non abbiamo bisogno della palestrina per giocare ma di un campo di 100 metri per 70». Idee chiare per Gianni Amore a meno di due mesi dal 15 settembre 2012, data nella quale la Fir andrà alle urne senza Dondi, da 16 anni presidente della federazione. Alfredo Gavazzi e Amerino Zatta i carichi pesanti,
Gianni Amore, presidente del comitato regionale siciliano, è il pericoloso outsider per la poltrona federale.
59 anni, esperienza sul campo da giocatore prima (scudetto con l’Amatori Milano) e allenatore poi (tra gli altri Parabiago), per passare dietro la scrivania e risollevare le sorti della regione Sicilia, fucina di giocatori interessanti nonostante mille difficoltà, a cominciare dagli impianti. E proprio sull’impiantistica c’è un importante capitolo nel suo programma con un investimento previsto di 4 milioni di euro, il 10% del budget federale dichiarato.
«Per aumentare quantità e qualità -ha detto Amore – si deve intervenire utilizzando quelle risorse che fino ad oggi sono state male utilizzate e per questo verrà destinata una cifra
otto volte superiore all’attuale per il recupero di impianti esistenti o per la realizzazione di nuovi». E Varese, Tradate, Busto e Cassano Valcuvia potrebbero essere molto interessate.
«Conosco bene queste parti come quelle dell’altomilanese. Ho amici qui e ritengo siano zone che potrebbero essere ben rappresentate nella massima serie, il potenziale c’è, il materiale anche. Come? Le realtà locali devono mantenere la propria identità e cercare di andare più in alto possibile. Se poi ad esempio Varese dovesse essere la società di vertice della zona, perché non poter essere quella capofila che potrebbe portare alla creazione di una nuova squadra di alto livello?». In sintesi parliamo di franchigia a carattere provinciale o poco più, oggi un’ utopia (ma non troppo…) però la strada da percorrere è questa e per favorire ciò
Gianni Amore ha l’asso nella manica. «Se verrò eletto – ha svelato – nel mio staff troverà spazio Gino Vinella con l’intento di creare una lega delle piccole società che tuttora non hanno peso e rappresentanza». Il programma c’è, gli altri candidati, Gavazzi e Zatta, hanno il loro, le idee sono tutte buone quindi perché votare Gianni Amore? «Perché non
sono condizionato né sostenuto da nessuno. Non ho nessun impegno con alcuna società, posso essere solo quel dirigente imparziale che serve. Oggi gli altri contendenti alla
poltrona federale sembrano non avere le medesime caratteristiche, e non basta dare le dimissioni dalle altre cariche. Ricordo inoltre che l’articolo 2 comma 3 dello statuto federale parla di democrazia, uguaglianza e pari opportunità: non dev’essere più disatteso. Per esempio un presidente federale, Dondi, non avrebbe dovuto presentare il suo “delfino” (Gavazzi ndr): questo è contravvenire a più di un articolo del regolamento di giustizia».
C’è chi parla di accordi con uno o l’altro candidato «ma allo stato attuale – dice Amore
- non c’è nessun accordo e nessuna unità d’intenti all’orizzonte». (…)


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