Nella lista fantasma, fino a qualche giorni fa, vi erano Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, ma la loro candidatura è stata messa in discussione dall’indagine di peculato in corso in questi giorni. Il primo è accusato aver usato impropriamente auto blu; il secondo di aver usufruito impropriamente di denaro del gruppo consiliare.
Richetti sembra proprio abbia deciso di ritirarsi non tanto per l’indagine in corso, ma per far spazio al collega Bonaccini. In realtà la comune appartenenza ai Dem avrebbe spaccato in due il partito.
Compare poi il nome di Graziano Delrio, sottosegretario di Renzi e suo uomo ombra, che ha già dichiarato di non voler rimanere al Governo.
Aleggiano poi i nomi di Giuliano Poletti e Romano Prodi, ma sembrano più voci di corridoio che vere e proprie notizie fondate. Soprattutto per quanto riguarda Prodi, la possibile candidatura è fuori da ogni statistica calcolabile.
Gli altri candidati sono Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì forte sui temi ambientali; Patrizio Bianchi, prodiano assessore regionali all’Istruzione ed ex rettore dell’Università di Ferrara, Palma Costi, presidente dell’ultima Assemblea e appoggiata dai sindaci delle zone colpite dal terremoto.