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Elezioni in Tanzania / In punta di tasto...

Creato il 20 ottobre 2015 da Marianna06

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I tanzaniani  in genere sono persone miti per natura, che però vivono una quotidianità, tranne  che per i ceti più abbienti ,che ci sono in Tanzania come ovunque, ancora oggi costellata da una infinità di problemi irrisolti.

E ,a dirla tutta e vera, neanche di facile risoluzione a breve tempo.

La globalizzazione dell'economia con cui fare i conti e le bizze dei mercati finanziari mondiali  non hanno risparmiato neppure l' Africa e, quindi, anche il Tanzania.

Infrastrutture carenti (acqua-viabilità-elettricità), questione agraria irrisolta in un Paese dove i più lavorano sopratutto la terra, sanità deficitaria, istruzione dai costi troppo elevati, sperequazioni nelle contribuzioni di salari e di stipendi, mancanza di lavoro certo in particolare nelle aree povere. 

Per tacere poi dei problemi giuridico-etnici (Masai, ad esempio) nonché religiosi (cristianesimo,islam e  credenze tradizionali) di natura strettamente contestuale.

Le prossime elezioni dovrebbero portare ad una governabilità in grado di migliorare le condizioni dei più.

Questo almeno è nelle aspettative di coloro che si recano alle urne.

Ma vinca chi vinca, vincesse pure il migliore, non è detto che così sarà.

Lo riferisce a me un testimone attendibile, che ha la possibilità, per ragioni di lavoro, d'essere a contatto giornalmente con la gente comune.

Serpeggia un discreto malessere tra le persone - egli mi dice -che ambirebbero semmai da tempo a una vita dignitosa, esente  per quanto possibile da precarietà.

In poche parole le famiglie vorrebbero poter garantire un avvenire ai propri figli tra frequenza regolare della scuola prima e lavoro sicuro poi.

Gli anziani, come ugualmente i disabili dalla nascita, dovrebbero(come domandano i loro familiari) poter usufruire di cure adeguate alle proprie condizioni fisiche e ,sopratutto, rapportabili alle proprie tasche.

Resta gravissimo, inoltre, il problema della sieropositività sopratutto tra i giovani, che in parte (ma è una goccia nel mare) è preso in carico dalle organizzazioni non governative(Ong) locali e no.

Ebbene il malcontento misto a sfiducia per chi si deve recare domenica alle urne è dato - sottolinea il testimone- dal cancro della corruzione, che oggi non risparmia nemmeno il Paese dell'Ujamaa.

Il potere politico allora, che intende assolutamente conservare i propri privilegi (non importa quale sia l'etichetta di partito), ha preso nella circostanza le sue misure  preventive e cautelative.

Controlli di polizia dovranno impedire ,domenica prossima, ai votanti di avvicinarsi troppo ai seggi.

La distanza obbligatoria da rispettare è addirittura per tutti e per ciascuno di 200 metri dall'ingresso di ogni seggio.

Si avverte poi sempre la cittadinanza (radio-tv-manifesti- giornali) che subito dopo, a operazione compiuta, è opportuno fare rientro immediato alla propria abitazione.

Interessante ancora sarà quello di sapere, ad esempio, se  ai giornalisti occidentali, specie ai free-lance, sarà concesso dalle autorità l'accreditamento per seguire da vicino le elezioni nelle molteplici dinamiche delle differenti realtà.

E cioè dalla capitale Dodoma alle grandi e popolose città come Dar es Salaam, Morogoro, Iringa,Arusha  fino ai piccoli e lontani villaggi rurali.

                                   Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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