Elezioni provinciali , disagio nel Pd

Creato il 18 settembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Giorni di incertezza e crisi d’identità nel Pd, che fa riaffiorare i suoi problemi interni in occasione delle prime elezioni provinciali dopo la riforma Delrio.
Durante l’estate era stata proposta dal primo partito in provincia una lista unica provinciale, senza grande enfasi. Alcuni sindaci del Pd però non hanno accettato tale soluzione, notando che le differenze sono marcate.
Caduto il listone tutti con tutti, che per la segreteria provinciale del rappresentava da quanto si sa nulla più che un soluzione funzionale, il segretario provinciale Matteo Piloni ha proposto al sindaco di Cremona di candidarsi presidente della Provincia.
Gianluca Galimberti però ha risposto (con una lettera qui pubblicata) ponendo condizioni inaccettabili per il Pd, come l’affiancamento del sindaco di Crema.

Qualunque significato abbia avuto la proposta di Piloni a Galimberti, ne è seguita un’ulteriore fibrillazione nel Pd, perché alcuni esponenti cremonesi di spicco hanno sostenuto fortemente e seriamente Galimberti. Che il sindaco del capoluogo diventi anche presidente della Provincia sarebbe stato assai raro e poco apprezzabile.

Il dato di fatto è che gli esponenti più esperti e abili del Pd sono impegnati nelle istituzioni, come Manfedini A., Virgilio, Bonaldi, lo stesso Piloni che è curiosamente assessore di Bonaldi e suo segretario provinciale di partito.

Così chi guida di fatto il Pd? Piloni pare meno presente dello stesso Magnoli a Cremona, e del resto pare seriamente impegnato nel suo ruolo comunale a Crema.

Restano i giovani nel partito? Sembra di sì e con risultati singolari.
Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi ha lavorato da tempo, da prima che Piloni proponesse Galimberti, a una lista cremasca,, civica, aperta, sostenuta da Pe e Sel.

Sel non ha nemmeno parlato con Rifondazione, da quel che se ne. Alcuni ambientalisti di Sel nemmeno sapevano che Mariagrazia Bonfante stava cercando di formare assieme d altri sindaci ed ex consiglieri provinciali una lista civica, con un proprio programma sociale, economico e ambientale alternativo al Pd.
L’obiettivo è dare un’identità alla provincia che non sia l’inceneritore, la cremona Mantova o un irrefrenabile consumo di suolo, proponendo quindi una svolta post-pizzettiana, per così dire.
Così le liste che voteranno i politici il 12 ottobre saranno legate a centrodestra, Lega, impegno sociale e ambinetalista, Pd- Sel.

Il Pd si è sentito investito di una missione storica dopo le europee. In provincia malgrado l’autodifesa di Piloni, il partito appare grande e debole, comunque saldamente ancorato ai poteri economici e alla conservazione.


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