L'argomento del pezzo non è dei più originali insomma, ma anche voi potreste pure cambiare paese ogni tanto: che cazzo ci hanno fatto i partiti? Riformulo: che cazzo ci hanno fatto i partiti che non ci potrebbero fare i movimenti, le liste civiche, le squadre di rugby, le gangbang, le bandille dei quartieri malfamati, i comitati cittadini e gli illuminati?
"Un partito politico è un'associazione tra persone accomunate da una medesima finalità politica ovvero da una comune visione su questioni fondamentali della gestione dello Stato e della società o anche solo su temi specifici e particolari. L'attività del partito politico si esplica nello spazio della vita pubblica e, nelle attuali democrazie rappresentative, ha per ambito prevalente quello elettorale. (Wikikevelodicoafàpedia)"
Sembra quindi che un partito non sia niente di male. La definizione include anche un tavolino del bar con quattro vecchi a giocare a carte in cui ad un certo punto uno ubriaco si alza e sbraita "Il Re te lo dovevi ficcare nel culo!", ma solo se alcuni lo applaudono e lo portano in trionfo al Comune. Comunque le definizioni sono, per definizione, le analisi del laboratorio del linguaggio: dicono come sono i valori del sangue, ma non conoscono la cartella clinica. Quella del partito, per dire, è molto più vicina ad una fattura delle pompe funebri che ad un modulo di dimissioni ospedaliere. Quindi il problema è un altro: se riuscissimo con un enorme sforzo di immaginazione a ipotizzare che gli eletti siano dei parassiti, ne dovremmo concludere che il corpo partito non sia più un ospite desiderabile per loro. Fatto questo ragionamento, non cadiamo nell'errore esorcistico di far uscire Casaleggio dal nostro corpo. Ci serve dentro, insieme ai paladini e ai mascalzoni, come un batterio intestinale, per tirarci fuori tutto il defecabile di questa seconda repubblica e mezzo.
Per esempio: stiamo forse assistendo alla tanto agognata morte della democrazia rappresentativa, per passare ad un nuovo modello, di democrazia delegativa? Ovvero: non si vota chi rappresenta le proprie idee o i propri interessi, si vota chi si crede possa sapere ciò che si deve e non si deve fare. Perché noi non lo sappiamo più, nemmeno per noi, figuriamoci per il paese. Dai. Non votiamo più l'interesse, votiamo la fiducia. Vi renderete conto che antropologicamente parlando siamo molto più vicini a dinamiche religiose che altro, tanto che ormai l'idea di votare a seconda dei propri interessi sembra una cosa di cui vergognarsi. E' un peccato simile alla masturbazione. Se voti chi ti conviene diventi cieco. Raschiato il barile delle ideologie ci siamo trovati con le religioni di scarto. Ottimo.
Ma questo rapporto di fedeltà è proprio ciò che ci impedisce poi di vedere con lucidità i comportamenti. E' lo stesso su cui si basa un fidanzamento. Veniamo delusi, traditi, frustrati, ma quello che ci impedisce di rendercene conto è l'orgoglio: non ammettiamo di aver riposto male la nostra fiducia. Molto più facile invece accorgersi quando non si è realizzato il nostro interesse. Ed esattamente come in un rapporto di coppia si danno dei nomignoli strani per indicare il pene e la vagina del proprio partner, che poi spesso li possiede entrambe, allo stesso modo oggi in politica si usano termini come movimento, megafono, agenda, guida, piattaforma e chi più ne ha più ne metta. Per esempio la mia ragazza chiama il mio pisello Portavoce, preferito a megafono non so perchè, mentre io chiamo Società Civile la sua topa e il suo culo invece Progetto.
In sostanza il movimento di cui faccio parte con la mia ragazza consiste nel far entrare il mio Portavoce attraverso la Società Civile per realizzare infine di comune accordo il Progetto. Sempre che la nostra Agenda illustrata con le posizioni del Kamasutra Elettorale non preveda imparentamenti diversi. Una volta per esempio lei si è vestita da Trasparenza e io mi sono fatto il Non-Statuto: è stato bellissimo, ma proprio mentre stavamo per fare le Primarie si è rotto il Tecnico e Incensurato com'ero sono subito dovuto uscire fuori dall'Euro. Appena in tempo. Non voglio un altro Spread che piange, fa i capricci e mi costringe a stare sveglio tutta la notte.
Quindi, visto che è da quando Adamo ha dato il simpaticissimo nome di Triceratopo ad un dinosauro che l'uomo dà i nomi alle cose e le cose di questo s'incazzano, chiamiamo le cose con i loro nomi: ti candidi? Sei un politico. Il tuo gruppo? Un partito. C'è uno più figo di tutti? E' il vostro leader. Questo pezzo? E' Finito.
Franco Sardo | Demerzelev