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Elio Germano è una Magnifica Presenza

Creato il 27 marzo 2012 da Soloparolesparse

Guardando trailer e prime immagini di Magnifica presenza mi sono più volte chiesto come mai nessuno accostasse il film di Ferzan Ozpetek a Questi fantasmi di Eduardo De Filippo.
Vedendo il film la risposta è arrivata chiara: se l’ambientazione lo ricorda in maniera netta, la vicenda se ne discosta altrettanto nettamente (questo vi dovevo quantomeno per chiarimento personale).

Elio Germano è una Magnifica Presenza

Pietro si trasferisce in un grosso appartamento che sembra un affare, peccato però che ben presto si renda conto di non essere solo in casa.
Con lui vivono infatti fantasmi di un’intera compagnia teatrale morta da 70 anni e rimasta lì bloccata perchè (classico dei fantasmi) non si sono resi conto di essere morti.

Superata la paura iniziale il rapporto tra l’uomo e i coinquilini assume toni particolari, anche perchè lui aspira a fare l’attore ed i consigli degli esperti potrebbero (sembrerebbero) essergli utili.

Non siamo di fronte al miglior film di Ozpetek, sebbene alcune delle atmosfere che incrociamo siano estremamente affascinanti e funzionali.
Splendidi poi i costumi e le pose continue della Compagnia Apollonio.

Non tutto però funziona alla perfezione.
A mio parere sono proprio le parti legate al mistero, ai dubbi, alla ricerca della verità ad essere debolucce e poco coinvolgenti, come se il regista si trovasse in uno spazio a lui poco congeniale.

Elio Germano è una Magnifica Presenza

Molto meglio le parti di commedia, anche grazie alla possente interpretazione di Elio Germano ed alla sorprendente presenza scenica di Paola Minaccioni.
Splendida la doppia scena del provino di Pietro, come pure l’interrogatorio del dottore con le sue domande allucinanti.

E perfette sono anche le musiche di Pasquale Catalano, come è impossibile portare degli appunti alle pulite e pacate interpretazioni di Beppe Fiorello, di Margherita Buy, di Vittoria Puccini e degli altri fantasmi.

Come dite? Dov’è il personaggio omosessuale?
Ovviamente c’è, siamo in un film di Ozpetek, ed è lo stesso Germano, ma le sue preferenze sessuali sono assolutamente secondarie alla vicenda… la sua è una normale storia d’amore di contorno alla vicenda principale, con tutte le difficoltà e le illusioni del caso.
E a proposito del suo personaggio vi faccio anche notare l’inversione dei ruoli rispetto a quello che lascia intuire il titolo, visto che è evidente come la “presenza” sia quella del personaggio di Pietro, positivo e in fondo amabile, piuttosto che quella classica degli spettri.

Ah… e poi c’è il cameo di Platinette.


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